Ritirarsi per poter contemplare Dio
Un momento da trascorrere insieme o in solitudine, per poter stare e parlare a tu per tu con il Padre.
I ritiri spirituali sono consuetudine, specie durante i periodi di Avvento e Quaresima, non solo per bambini e giovani, ma anche per gli adulti.
Cos’è un ritiro spirituale?
Di solito quando si pensa alla pratica del ritiro spirituale, si pensa ad un qualcosa che sia adatto solo a preti e suore. Ed invece no: avere un po’ di tempo per parlare con Dio e per studiare la sacra scrittura, non è cosa solo da consacrati.
Ci sono particolari periodi dell’anno liturgico che invogliano i gruppi parrocchiali ad andare in ritiro, che siano quelli di una sola giornata o quelli di più giorni. Ritiri di comunità, ritiri di gruppo, ritiri per singole persone: tutto per porsi in silenzio alla presenza di Dio. La Quaresima, come l’Avvento, è una dei periodi forti dell’anno durante il quale l’uomo sente la necessità di porsi all’ascolto di Dio. Molti sono i gruppi parrocchiali, specie di bambini e ragazzi, che scelgono questo momento per andare in ritiro.
Ma, nello specifico, cos’è un ritiro? La liturgia così li descrive: “I ritiri spirituali sono mezzi di formazione ascetica intesi a favorire la crescita nell’intimità con Dio durante intere giornate e a volte anche per più giorni”. Ora: parlare di formazione ascetica a dei bambini o a dei ragazzi è un po’ complesso come argomento, ma di certo la cosa può essere adattata.
Giovani, bambini ed adulti: i vari ritiri spirituali
Di solito, proprio per le fasce d’età giovani, viene scelto uno o più argomenti base, da sviluppare nel corso della giornata (o dei giorni, a seconda della durata del tempo prevista), attraverso giochi di gruppo, attività, schede di preparazione, lettura di brani biblici o del Vangelo. Molte volte, anche il mondo civile viene incontro: la musica e il teatro possono essere parte integrante per le attività di ritiro.
Per gli adulti, la situazione è leggermente diversa: a loro si chiede uno sforzo in più, una volontà vera di assaporare “il deserto”, “il silenzio interiore” per poter comprendere a pieno (con l’aiuto di figure spirituali di riferimento che accompagnano il ritiro) il senso del mistero e del messaggio di Cristo.
Il Natale e la Pasqua offrono, forse, i maggiori spunti di riflessione per un ritiro spirituale, vista la ricchezza di tematiche trattate. Ciò che colpisce è vedere come, soprattutto i bambini, scoprano la gioia di stare con Cristo dopo una giornata di ritiro e chiedano ai loro animatori quando possa ripetersi tale esperienza.
Gesù chiama tutti a passare del tempo con lui: un ritiro non deve essere visto solo come un momento di “scampagnata o relax”. Certo, può essere solo un 20% della giornata questo, ma il restante 80% dedichiamolo a Dio…perché, in fondo, non dimentichiamo che noi siamo in ritiro spirituale perché Lui ci ha chiamati.
ROSALIA GIGLIANO