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Riti satanici e furti sacrileghi: perché proprio le ostie consacrate

Purtroppo, anche nel periodo del coronavirus le forze del male mettono in campo le loro opere.

I furti di ostie consacrate, sotto la mascherina, sono una triste realtà da cui bisogna guardarsi molto bene.

Nel giorno in cui i cristiani hanno celebrato la ricorrenza del Sacro Cuore di Gesù, i seguaci del demonio hanno festeggiato il solstizio d’estate, che rappresenta una tappa centrale per il calendari satanico. Una giornata in cui “il sacro e il diabolico mostrano tutta l’inconciliabilità delle loro nature costitutive”, scrive su Interris il sacerdote della Papa Giovanni XXIII don Aldo Buonaiuto.

L’attacco del demonio al Sacro Cuore di Gesù

“Quando oltre due decenni fa costituimmo con don Oreste Benzi il numero verde anti-sette (800228866) ci rendemmo subito conto che, in coincidenza con alcune date simboliche come il periodo dedicato ad Halloween e al solstizio d’estate, aumentavano le segnalazioni di vessazioni, profanazioni e violenze rituali”, ha spiegato il sacerdote.

Che perciò non si è detto sorpreso di un fenomeno sacrilego che purtroppo ha modo di prosperare anche all’interno dell’emergenza del coronavirus.

Don Aldo Buonaiuto – La sua iniziativa di preghiera avuto molto successo

La denuncia di don Buonaiuto: furti di ostie consacrate per riti satanici

Don Aldo ha anche denunciato come, purtroppo, in questi giorni si stia anche assistendo “in molti santuari, parrocchie e luoghi di spiritualità si assiste ad una escalation di furti di ostie, persino durante la comunione che deve necessariamente essere data in mano e consumata all’istante davanti al sacerdote da persone coperte da mascherine”.

Si tratta cioè di pseudo-credenti, o meglio persone animate dalle peggiori intenzioni sacrileghe e sataniste, che si infilano in chiesa durante la Messa e si mettono in fila per ricevere la Comunione. Dopodiché, una volta ricevuta l’ostia consacrata, fingono di ingerirla e la conservano in tasca.

L’Eucarestia riutilizzata per rituali satanici

Un fatto espressamente proibito dalle leggi canoniche, in quanto si tratta di un delitto che non può essere assolto dal confessore ordinario. Insomma, chi compie questo gesto rischia la scomunica.

Un sacerdote eleva l’Eucarestia – www.gesubambino.org

A quale fine, ci si chiederà? Uno dei peggiori. Ovvero riutilizzare l’ostia consacrata per compiere rituali satanici. “È molto più di un sospetto”, spiega don Buonaiuto.

Il maligno teme la Salvezza delle anime

“Quelle sacre particole vengono utilizzate anche per rituali satanici e messe nere, soprattutto nel periodo del solstizio d’estate. La principale motivazione di queste condotte sacrileghe è l’invincibile odio per il dono più grande che Dio ci ha fatto: la presenza reale del Salvatore Gesù nell’Eucarestia“.

Il maligno infatti tenta in tutti i modi di combattere la santità dei cristiani, e cerca di impedire con ogni mezzo la salvezza di qualsiasi anima. “L’Ostia consacrata ha la stessa funzione di violare un innocente perché la purezza del sacrificio di Cristo è quanto di più insopportabile possa esistere per satana”.

photo web source

La difficoltà di stabilire controlli sui furti di ostie consacrate

Certamente non è semplice per i sacerdoti controllare che fatti di questo tipo non avvengano. Il corruttore e il criminale possono celarsi dietro ogni spoglia, assumere l’atteggiamento più innocuo e inaspettato.

Chiunque può avvicinarsi all’Eucarestia senza ricevere alcun controllo, perché è giusto così. Il Signore vuole incontrare tutti i suoi figli, e sarebbe assurdo stabilire controlli e restrizioni per la partecipazione alla Santa Messa.

Una preghiera per i Ministri dell’Eucarestia

Ma in questa grande libertà che il Signore ci ha donato, e nella responsabilità che ci è stata affidata, si possono celare le peggiori insidie. “È una preghiera che ci sentiamo di poter rivolgere a ogni ministro dell’Eucarestia a partire dalle gerarchie ecclesiastiche: abbiate un supplemento di cura per il tesoro più prezioso contenuto nelle nostre chiese”, scrive don Aldo nel suo editoriale su Interris.

(Websource/Archivio)

“È decisivo in questo tempo cosi difficile che almeno un po’ della sorveglianza che nei nostri sacrari viene riservata ad affreschi e quadri sia destinata anche al tabernacolo e ai vasi sacri dell’altare affinché, prima e durante la celebrazioni l’Eucarestia, venga custodito e protetto lo scrigno più prezioso della nostra fede“.

Giovanni Bernardi

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