Un peccato imbarazzante che più di uno si domanda se è il caso di dire al confessore. Davanti all’imbarazzo ci si dimentica che comunque si tratta di un peccato che non si può omettere.
Quando ci si confessa, bisognerebbe dire proprio tutto. Ma non sempre è così. Un ragazzo chiede ad un sacerdote come comportarsi in merito.
La paura di confessare certi peccati
La confessione è sempre “uno scoglio” per alcuni che si trovano davanti al sacerdote, inginocchiato al confessionale, dimenticando, però, che si è davanti a Cristo. Lui non ci giudica, ma accetta che noi portiamo a lui, sinceramente pentiti, tutti i nostri peccati e chiediamo perdono.
Un giovane, però, ha chiesto ad un sacerdote un consiglio su di una particolare situazione che sta vivendo, riconoscendola a priori come peccato grave: “Vado ogni domenica a Messa e da un po’ di tempo leggendo su internet e confessandomi ho scoperto che masturbarsi è peccato grave. Però non riesco davvero a trattenermi, io voglio prendere la comunione serenamente. Ma devo confessarmi ogni volta per tale peccato? Non posso chiedere perdono a Dio durante l’atto penitenziale della Messa della domenica?”.
La masturbazione si deve confessare?
La preoccupazione del giovane è evidente, ma è giusta in parte anche la sua “apparente vergogna” nel confidare al sacerdote questa situazione di disagio, Ma il sacerdote, comprendendo la situazione del giovane cerca di fargli comprendere, come prima cosa il significato del concetto di peccato: “La masturbazione è un peccato grave. San Paolo, quando enumera i peccati che escludono dal Regno di Dio, vi include sempre anche la masturbazione, che viene chiamata impurità o impudicizia: “Del resto le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggi e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come ho già detto, che chi le compie non erediterà il Regno di Dio”. “Perché sappiatelo bene, nessun fornicatore o impuro, avrà parte del Regno di Cristo e di Dio”.
Purificarsi per avvicinarsi alla Comunione
Il giovane si chiede se, in questa situazione di “peccato non confessato”, può avvicinarsi alla Santa Comunione. Il sacerdote spiega: “Pertanto prima di fare la Comunione devi confessarti. Se non ti confessi, della Comunione compi solo il rito e danneggi ulteriormente la tua anima.
“Dio non entra in un’anima inquinata dal peccato”. Con gli atti impuri senti che perdi Dio. Ti senti svuotato, frustrato, avvilito. Ti senti profanato nel corpo e nell’anima. Fare la Comunione col peccato grave, senza essere purificati e santificati, è una grave ingiuria fatta al Signore e si peggiora la propria situazione”.
Unire alla confessione anche la preghiera
Ma basta solo la confessione, come chiede il giovane, per debellare questo peccato? “Non basta però la Confessione per debellare questo peccato. Una certa tensione interiore si scarica in maniera positiva attraverso la preghiera, soprattutto col Santo Rosario. La presenza di Maria porta sempre serenità. La masturbazione potrà scaricare lì per lì una certa tensione, ma poi fa star male e si è insoddisfatti. La preghiera invece non ha alcun effetto negativo. Impegnati a chiedere il dono della purezza a Maria, recitando ogni giorno il Santo Rosario perché ti dia forza, ti liberi da questo vizio e ti renda in tutto gradito al Signore. Chissà che il Signore non abbia permesso questa debolezza perché tu ti impegnassi verso traguardi più alti?”.