Questa canzone è una bellissima preghiera

PREGHIERA IN GENNAIO

 

 

 

“Io sono uno che sorride di rado, questo è vero, ma in giro ce ne sono già tanti che ridono e sorridono sempre, però poi non ti dicono mai cosa pensano dentro.”.

E’ una frase pronunciata da Luigi Tenco, il cantante che, il 27 Gennaio del 1967, venne trovato morto (si presuppose suicida), nella camera d’albergo che lo ospitava per il Festival di Sanremo.

Ricordiamo tutti, giovani e meno giovani, che lo hanno sempre raccontato come una persona tormentata, la cui profondità lo ha portato ad un gesto estremo.

Ma qui non si vuole riscrivere la biografia del cantante, ma solo prendere spunto dalla delicatezza della sua anima (come si evince dai molti testi lasciatici), come esempio e modello delle persone che, agli occhi di qualcuno, possono sembrare più peccatori di altri, essendosi tolti la vita.

I cristiani devono prima di tutto allenarsi alla comprensione, rendersi solidissimi nella misericordia, nella misura in cui lo è il Padre con noi.

Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati e con la misura con la quale misurate sarete misurati. Perché osservi la pagliuzza nell’occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio?”.

Non giudicare persone o situazioni, ma semplicemente pregare, perché sia lo Spirito Santo di Dio ad intervenire, solo questo spetta a noi.

Il cantautore De Andrè scrisse per l’amico Tenco un testo bellissimo, una preghiera di commiato, che rende bene l’idea del porsi con umiltà e carità in ginocchio, semplicemente per portare al Signore le nostre miserie e le nostre più grandi debolezze, quelle che verranno trasformate in grazia e ci renderanno più simili ai cristiani Santi che vorremmo essere.

Lascia che sia fiorito, Signore, il suo sentiero, quando, a te la sua anima
e al mondo la sua pelle, dovrà riconsegnare; quando verrà al tuo cielo, là dove in pieno giorno
risplendono le stelle. 

Quando attraverserà l’ultimo vecchio ponte ai suicidi dirà, baciandoli alla fronte, venite in Paradiso, là dove vado anch’io, perché non c’è l’inferno nel mondo del buon Dio. 

Fate che giunga a Voi con le sue ossa stanche, seguito da migliaia di quelle facce bianche, fate che a voi ritorni, fra i morti per oltraggio che al cielo ed alla terra mostrarono il coraggio.
Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia se in cielo, in mezzo ai Santi,
Dio, fra le sue braccia, soffocherà il singhiozzo di quelle labbra smorte, che all’odio e all’ignoranza preferirono la morte. 

Dio di misericordia, il tuo bel Paradiso lo hai fatto soprattutto per chi non ha sorriso, per quelli che han vissuto con la coscienza pura: l’inferno esiste solo per chi ne ha paura. 

Meglio di lui nessuno mai ti potrà indicare gli errori di noi tutti, che puoi e vuoi salvare.
Ascolta la sua voce, che ormai canta nel vento. Dio di misericordia, vedrai, sarai contento. 

Dio di misericordia vedrai, sarai contento. 

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