La Beata Madre Speranza fu per tutta la vita particolarmente legata alle Anime del Purgatorio, per cui pregava tantissimo, e visse una moltitudine di fenomeni sovrannaturali. Un’esperienza in particolare, però, colpisce forse più degli altri.
Madre Speranza faceva celebrare continuamente Sante Messe per le anime del Purgatorio e trasmetteva a tutti questa devozione, ma una volta le accade qualcosa di assolutamente unico.
La vita di Madre Speranza, come noto ai tanti fedeli e alle persone che la pregano o che si recano nello splendido santuario mistico nel cuore dell’Umbria, è particolarmente intessuta di numerosi fatti straordinari e mistici. Si intende cioè tutta una serie di doni molto particolari e di esperienza di Dio che vanno ben oltre le capacità umane e che lo Spirito Santo concede solo ad alcune persone estremamente privilegiate, affinché risplendendo della sua luce portino la sua Parola in tutto il mondo.
Le qualità soprannaturali di Madre Speranza e Maria
Madre Speranza possedeva molte qualità umane e a questa Dio volle aggiungerne altre straordinarie, in maniera gratuita e senza che la futura Beata li cercasse o desiderasse in alcun modo, né tantomeno che se ne fece mai vanto. Parliamo di lotte con il maligno, sconfinamenti nell’oltretomba, comunioni straordinarie, guarigioni, stimmate ed estasi.
In un suo testo scritto nel 1930 per obbedienza al Padre Spirituale, riportato anche dal sito ufficiale del Santuario di Madre Speranza, a Collevalenza, avrebbe affermato qualcosa di assolutamente unico. “Fu approssimativamente tra le nove e mezza e le dieci e mezza della mattina (del 19 aprile) quando all’improvviso mi ritrovo in Purgatorio accompagnata dalla Madre, cioè dalla Santissima Vergine”, si legge.
“Lì ebbi la consolazione di vedere uscire le anime delle quali mi stavo interessando”, disse, segnalando in particolare “la madre e il fratello del cappellano della casa, il padre dell’Eccellentissimo Vescovo di Madrid-Alcalà”. “Mi sono incontrata con un Figlio del Cuore Immacolato di Maria”, continua la testimonianza. “Ho chiesto se c’era qualche familiare del Padre Postius e mi è stato detto che c’era solo una zia materna. È uscito anche un signore della famiglia Gandarias… Sono uscite, inoltre, varie altre persone che il P. Antonio aveva affidato alle mie preghiere varie volte”.
L’incredibile vita della Santa che fondò il Santuario di Collevalenza
Il rapporto della beata Madre Speranza con le anime del Purgatorio era così stretto che istituì persino una Fondazione affinché venissero celebrate Sante Messe proprio in maniera specifica per loro, in quanto comprendeva molto bene qual è la sofferenza delle anime in questo luogo di purificazione. Fin dalla sua nascita il profumo tipico del fior di limone e di arancio tipico della zona di Murcia, l’azahar, si sentiva tutto intorno a lei, nell’umile casa di campagna del Siscar, nel comune spagnolo di Santomera.
Al battesimo fu chiamata Josefa Alhama Valera, prima di nove fratelli, di famiglia poverissima. La sua professione religiosa avvenne il 15 Agosto 1916, prendendo il nome di suor Speranza di Gesù. Anni dopo fondò la Congregazione delle Ancelle dell’Amore Misericordioso, dandole il compito di educare orfani, poveri, case per anziani e ospedali, aperti a chiunque, per poi fondare, con alcune suore a Collevalenza, il grande Santuario dell’Amore Misericordioso.
“Madre Speranza passerà alla storia dell’agiografia cattolica come una mistica di alto livello”, ne dirà in seguito lo scrittore gesuita, padre Domenico Mondrone. “Mi sono fatto la convinzione che i suoi carismi, nel loro complesso, presentano i caratteri dell’autenticità”, è quanto invece affermò lo specialista padre Roberto Moretti. “Nell’insieme, per le ragioni che sono andato enucleando, ritengo che si tratti di autentici doni di Dio, che le ha affidato una missione importante e delicata nella sua Chiesa”.