Raccontare un pellegrinaggio in un luogo straordinario come Medjugorje non e’ affatto semplice. Mi farò guidare come sempre dallo Spirito Santo, che ho invocato tante volte in questo piccolo focolare di pace della Bosnia Erzegovina con queste parole:”Vieni Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce. Vieni Padre dei poveri, vieni datore dei doni, vieni luce dei cuori. Consolatore perfetto, ospite dolce dell’anima, dolcissimo sollievo. Nella fatica riposo, nella calura riparo, nel pianto conforto. O luce beatissima, invadi nell’intimo il cuore dei tuoi fedeli. Senza la tua forza, nulla e’ nell’uomo, nulla senza colpa. Lava cio’ che è sordido, bagna cio’ che e’ arido, sana cio’ che sanguina. Piega cio’ che e’ rigido, scalda cio’ che e’ gelido, drizza cio’ che e’ sviato. Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni. Dona virtu’ e premio, dona morte santa, dona gioia eterna. Amen”. Inoltre, nel corso di queste splendide giornate a Medjugorje, ho pregato su tre libri mariani, che mi hanno condotto a scoprire l’autentico volto di amore di Maria nella vita di ciascuno: Medjugorje, i messaggi della Regina della Pace, Edizioni Shalom, Guida del pellegrino di Medjugorje, Edizioni Mir, e, soprattutto, il Trattato della vera devozione a Maria, il capolavoro di San Luigi Grignion de Montfort, testo che mi ha molto aiutato a comprendere l’importanza del ruolo della Madonna nell’ottica della salvezza.
Primo giorno 24/5/2016: Con grande gioia e commozione, sono ritornato dopo ben cinque anni a Medjugorje in modo inaspettato e incredibile. Contattato solo pochi prima dai vertici di “Luce di Maria” per fare un reportage giornalistico in questo luogo baciato dalla grazia divina, sono giunto in Bosnia con tanti sentimenti nel cuore, in particolare con molte speranze e con la certezza che Maria mi aveva voluto li’ per raccontare al mondo le meraviglie compiute dal Signore attraverso di lei, come disse nella sua visita a Santa Elisabetta nel Magnificat: “ Grandi cose ha compiuto in me l’Onnipotente e santo è il suo nome”. Dopo essermi sistemato nell’hotel Leone, dove ho trovato un’accoglienza straordinaria e, soprattutto, la benedizione di un bravissimo sacerdote, don Santi Mangiarratti, ho preso parte alla suggestiva messa internazionale e alla successiva preghiera di liberazione, dove tutti sono letteralmente uniti nelle diversità ai piedi della Beata Vergine Maria, in un clima soprannaturale di slienzio, di raccoglimento e di preghiera, che rappresenta l’elemento speciale di Medjugorje. Al termine della santa messa internazionale, ho raccolto una significativa testimonianza di due coniugi pugliesi, Sabino e Caterina Mangino, la prima di una lunga serie di racconti di vita che mi hanno colpito profondamente:”Ogni anno veniamo a Medjugorje sin dal lontano 2009, quando giunsi in questo luogo da ateo”- ha affermato con commozione Sabino-“dopo quella straordinaria esperienza, la mia vita è letteralmente cambiata, tanto che iniziai’ l’attività di volontariato presso la Caritas di Molfetta, dove conobbi Caterina. Il 25 maggio 2013, ci sposammo e ogni anno torniamo con gioia a Medjugorje per ringraziare la Madonna delle tante grazie che ci ha donato in questi anni. In questo periodo di forti e innumerevoli attacchi alla famiglia, bisogna rimettere al centro la Vergine Maria, seguendo gli insegnamenti della Santa Famiglia di Nazareth. Invito pertanto gli scettici a venire in questo luogo santo e a sperimentare l’amore di Maria per ciascuno di noi”. “Prima di conoscere mio marito Sabino, stavo facendo un cammino vocazionale di un anno presso il monastero delle suore clarisse di Bisceglie”- ha cosi sottolineato Caterina-“termino’ questa esperienza nel settembre 2010 e, due mesi dopo, conobbi mio marito Sabino. Nel maggio 2011, venni per la prima volta a Medjugorje con tanti dubbi. In questo posto eccezionale, vissi pienamente nella presenza della Madonna, tanto che, da quel momento, quando ho bisogno di incontrare Gesu’, prego la Madonna e lei mi porta a suo figlio. Ritengo che Medjugorje rappresenti veramente il centro di spiritualità del mondo. Dove milioni di persone hanno riscoperto l’amore di Dio nella loro vita. Come mamma, sono convinta che, soprattutto in questo momento drammatico per la famiglia, occorre riscoprire la semplicità e la gioia della vita familiare, aspetto che vale molto di piu’ rispetto a cose esteriori e materiali che passano. Quando vogliamo apparire, non siamo mai felici. Preferisco avere tanti abiti in meno, ma voler condividere invece tanti bei momenti intensi con i miei cari. Bisogna pertanto riscoprire la bellezza delle piccole, grandi gioie della vita in famiglia”.
Gianluca Martone.