C’è un aspetto della vita della grande artista che lei stessa ha voluto custodire segretamente ma adesso sta venendo fuori.
Il suo ultimo gesto è stato per la Confraternita “Misericordia” di Porto Santo Stefano. Un dono che nessuno si sarebbe aspettato, ma che la showgirl ha fatto poche settimane prima di morire.
Un dono speciale per aiutare una confraternita e le sue attività. È stato questo uno degli ultimi gesti che Raffaella Carrà ha voluto fare, senza troppe luci e riflettori, ma nel segreto del suo cuore e davanti a poche persone.
A raccontare il dono è stato proprio un post pubblicato sulla pagina Facebook della confraternita e, con esso, una foto allegata: “Mi chiamò qualche giorno prima: ‘Roberto, sono Raffaella ho pensato una cosa: vorrei donarvi un mio immobile che ho a Porto S. Stefano. Potrete farci le vostre attività…’. E io ancora senza parole. Tentai di ringraziarla… Ma niente: non me lo permetteva. Ci avrebbe regalato un suo fondo di oltre 160 metri quadrati a Porto S. Stefano in Via Panoramica” – racconta Roberto Cerulli, governatore della Misericordia.
La Carrà era lì con loro, occhiali scuri, mascherina che la copriva, un po’ irriconoscibile ai più, se non per il suo caschetto biondo. Un post pubblicato il giorno dopo la sua scomparsa, per rivelare e ringraziarla, anche pubblicamente per la donazione fatta poche settimane prima.
Perché proprio a questa confraternita? Per la Raffa nazionale, Porto Santo Stefano era il luogo in cui era al sicuro, un luogo per un momento tutto per sé, fuori dai riflettori e dagli occhi altrui.
“La incontrammo a Roma dal notaio. E anche lì la sua presenza si caratterizzò dall’accoglienza, dalla disponibilità e dalla dolcezza. Intrattenne con noi tanti discorsi e come accennavamo a qualche tipo di ringraziamento sviava sempre il discorso.
Nonostante la sua dinamicità di sempre rimase con gli occhiali scuri e la mascherina ben messa: sembrava che volesse nascondere qualcosa… E forse, alla luce di questa tragedia, penso volesse tenere per sé il suo brutto segreto e non mostrarlo a nessuno” – continua a raccontare Cerulli.
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La Carrà non aveva rivelato a nessuno della sua malattia: “Ci salutammo semplicemente, con una foto ricordo che quasi non voleva fare. Alla mia domanda: ‘Signora posso fare un piccolo comunicato per rendere pubblica questa donazione?’. ‘No Roberto, non è il momento…’. E con il suo atteggiamento evasivo mi fece capire che avremmo dovuto aspettare un po’ a dirlo” – conclude.
Un gesto semplice, senza che nessuno lo sapesse, senza luci né clamori eccessivi. Ma che permetterà alla Carrà di restare ancora più impressa nel cuore di tutti noi.
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ROSALIA GIGLIANO
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