Solo qualche giorno fa, il decennale di quel miracolo. Riproponiamo, pertanto, l’intervista esclusiva, rilasciata da Raffaella a “La Luce di Maria”, che racconta quanto abbia inciso sulla sua vita quel 26 Giugno del 2009.
Avevamo già raccontato del miracolo avvenuto a Medjugorje a Raffaella Mazzocchi, una ragazza che, dal Dicembre del 2001 (quando aveva solo 16 anni) fino al Giugno del 2009, non vedeva più da un occhio, a causa di un’infezione che le aveva distrutto il nervo ottico (una neurite ottica retro bulbare).
La patologia aveva portato con se anche conseguenti crisi epilettiche, ma tutto ciò accadeva prima che la madre le organizzasse un pellegrinaggio a Medjugorje!
“Raffaella mi disse: “Mamma, io vengo, ma non credere che chissà cosa succederà”. E vabbè, le risposi, ci saremmo fatti una passeggiata. Neanche pregavamo più per l’occhio, ormai rassegnati, vista la gravità del problema, le nostre preghiere erano finalizzate affinché le passassero le gravi e ricorrenti crisi epilettiche”.
Quel viaggio, invece, si rivelò un evento straordinario per Raffaella Mazzocchi, perché riebbe addirittura la vista e guarì del tutto.
Come si può immaginare, non sempre si ha l’occasione di parlare con le persone di cui si raccontano le guarigioni miracolose, ma noi de “La Luce di Maria”, qualche mese fa, siamo riusciti a raggiungere Raffaella Mazzocchi. E’ accaduto in seguito ad un fatto casuale, ma particolarissimo. Dopo la pubblicazione, sulla nostra pagina FB del post relativo all’articolo, lo scorso 25 Agosto (2018), molti avevano lasciato i propri commenti. Uno in particolare, alquanto scettico sulla veridicità del fatto e sul nostro operato, spinse Raffaella Mazzocchi ad intervenire e a confermare la sua storia.
La ringraziamo ancora per quel suo gesto, che ha reso il nostro lavoro più importante per le persone che ci seguono ogni giorno e che cercano, anche tramite le varie testimonianze di vita cristiana, il loro speciale cammino di fede.
Contattammo, dunque, Raffaella Mazzocchi che si rese subito disponibile a parlare della sua storia. Le facemmo la domanda che -pensavamo- tutti le avrebbero fatto: come si affronta la vita quotidiana, dopo essere stata la protagonista di un miracolo?
E Raffaella Mazzocchi rispose esaurientemente e con estrema umiltà, esattamente come ci aspettavamo da una persona gentile, sensibile e toccata dalla grazia e dalla fede sincera.
Ecco le sue parole: “È cambiato il mio modo di vivere, il mio modo di pensare e il mio modo di essere, però sono sempre la stessa. Ho una visione diversa della vita, per la malattia vissuta, e una visione diversa, ora, per la guarigione avvenuta (…). Ringrazio Dio della mia guarigione e, in alcuni momenti, lo ringrazio anche per la mia malattia, perché mi ha aiutato a capire tante cose della vita e a vivere in maniera diversa”.
Con molta riconoscenza per Dio, Raffaella Mazzocchi ci fece riflettere su come la malattia possa essere una via per cercare il Signore e comprendere meglio i suoi piani di conversione e “inversione” delle nostre vite.
“Se non fossi stata malata, parecchie cose della vita mi sarebbero passate davanti agli occhi, senza accorgermene, invece ora, con la mia malattia, ho imparato a vedere (anche quando non vedevo) cose che una persona non malata, non vede (…). La mia guarigione è stato un evento straordinario che ha colpito me fisicamente, ma anche tante persone intorno a me”.
Oggi Raffaella Mazzocchi ha una vita serena, che condivide con un marito e dei figli, e guarda al futuro con fede e speranza.
“Io dico sempre alle persone che mi chiedono: “ma tu come vivi questo momento, come vivi la tua guarigione?” che chi non ha vissuto la malattia, non può vivere la guarigione. Un po’ tutti, se lo vogliamo, riusciamo ad essere guariti da Dio, riusciamo ad essere guariti da Maria. Per me, l’aver avuto l’abbraccio di Maria, li a Medjugorje, è stata una rinascita, per me, per la mia vita, per la mia famiglia e per tutte le persone che mi erano accanto, però resto sempre Raffaella, una persona normale, anche dopo un evento straordinario”.
E noi, cara Raffaella, ti ringraziamo ancora per questo e per la tua testimonianza. Ti ringraziamo per la tua disponibilità a parlarci delle “cose del cielo”, che accendono la speranza in ognuno di noi e la convinzione di poter “guarire” dalle nostre mancanza.
Grazie infinite, Raffaella!
Antonella Sanicanti
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