Un omicidio in diretta sui social. Sono queste le immagini choc che stanno circolando in rete e che provengono dagli Stati Uniti.
Una ragazza di 15 anni è stata uccisa in diretta e il video postato, poi, su tutti i principali social network. Dell’omicidio sono state accusate quattro ragazze, anche loro minorenni.
Delle immagini che gelano il sangue nelle vene. Quattro ragazzine, poco più che adolescenti, che uccidono una loro coetanea di 15 anni, il tutto in diretta social, come se fosse un video qualunque. È accaduto in un negozio di alimentari di Lake Charle, in Louisiana, negli Stati Uniti.
Secondo le prime indagini da parte della autorità locali, “tutto si è svolto in diretta Facebook e Instagram. Abbiamo video di tutto ciò che è accaduto ed è molto inquietante. C’è l’intero omicidio pubblicato sui social, non sembra esserci rimorso da parte di coloro che l’hanno fatto e, poi, pubblicato” – ha dichiarato lo sceriffo del distretto di Calcasieu.
La giovane ragazza aggredita a coltellate è morta in un ospedale locale. Quattro le altrettante ragazzine minorenni arrestate, di età compresa fra i 12 e i 14 anni, e sono state, ora, trasferite al Centro di Detenzione Minorile.
Un’aggressione apparentemente senza alcun motivo, ma le autorità locali stanno cercando di ricostruire la vicenda nei minimi dettagli. La 15enne sarebbe stata aggredita contemporaneamente da tutte e quattro le ragazzine che impugnavano dei coltelli. Mentre alcune la accoltellavano, altre facevano foto e postavano il video sui social.
“È raccapricciante vedere ragazze di 12, 13, 14 e 15 anni comportarsi in questo modo. Noi come società non possiamo tollerarlo. Non possiamo lasciare che questa piaga si impadronisca della nostra comunità” – ha concluso lo sceriffo. Le autorità hanno, inoltre, anche lasciato intendere che potrebbero esserci a breve arresti di altri soggetti coinvolti nell’omicidio.
É davvero scioccante leggere una simile notizia. Cosa si cela dietro un atto di tale inaudita violenza? Ascoltiamo il parere di uno psicologo circa l’eccessivo uso (ed in questo caso, completo abuso) della rete internet e dei social network fra i giovani. “L’uso e abuso di internet ha inoltre dato la possibilità alla società di allargare il ventaglio delle proprie dipendenze. Pensiamo a quanto sia facile accedere ai siti porno, e purtroppo anche di pedofilia, alla facilità di inserire il numero della nostra carta di credito e giocare on line ai più svariati giochi che ci offre il Cyber spazio“.
“L’uso e l’abuso di internet e dei social in particolare, può condurre anche ad una serie di rischi, quali violenza psicologica, pensiamo per esempio al Cyberbullismo, in cui una persona viene presa di mira, inizialmente dal bullo, ma quasi immediatamente da altri, esercitando violenza psicologica sulla vittima che, indifesa di fronte a tale forza, sviluppa comportamenti di solitudine, infatti la persona sentendosi sbagliata inizia a ritirarsi dal mando sociale” – affermano gli esperti.
Un fenomeno preoccupante, che spinge molti ragazzini a non comprendere neanche la gravità dei gesti che compiono: “Il fenomeno del bullismo fino a poco tempo fa si riferiva quasi esclusivamente ad atti compiuti all’interno dell’ambito scolastico, oggi il termine Cyber permette di modificarne il contesto e quindi il modo di agire del bullo […]
Per una personalità non ancora formata com’è quella dell’ adolescente diventa difficile tollerare queste offese in quanto ancora non è attrezzato dei giusti strumenti per riformulare e attribuire un senso e significato distaccato alle cose che lo circondano” – continuano.
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“Quindi la dipendenza da Internet può essere considerata una dipendenza specificamente psicologica con caratteristiche comuni con gli altri tipi di dipendenza: perdita di controllo, il ritiro, l’uso eccessivo dello strumento, forte dipendenza psicologica, l’interferenza nella vita quotidiana e perdita di interesse per altre attività” – concludono gli psicologi.
Dati allarmanti, situazioni che fanno rabbrividire. Preghiamo per tutte le vittime di aggressioni criminali, e per tutti i giovani e gli adolescenti perché non compiano più simili abomini. .
ROSALIA GIGLIANO
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