Commuove e atterrisce il messaggio dei giovanissimi ragazzi, tra i 14 e i 19 anni, che a Caivano, nella Terra dei fuochi, hanno costituito un gruppo chiamato “I giovani per la speranza” per richiamare forte l’attenzione sulla loro situazione: “Siamo ragazzi che non vogliono più tacere.” –urlano in coro.
Sono ancora piccoli e indifesi, ma forti della speranza che le cose possano e debbano cambiare “Serve una scossa alla nostra gente.”.
Una quarantina di ragazzi, con le idee chiare e la voce ferma, dice che il motivo della scelta del nome del gruppo si comprende, senza spiegazione alcuna: “La speranza è l’unica cosa che ci resta”, “Vogliamo combattere i rifiuti tossici, la camorra, l’illegalità”, “Era arrivato il momento che ci mettessimo anche noi la faccia”, “(Muoiono) tanti bambini in Terra dei fuochi, la nostra terra”. Queste sono alcune delle loro dichiarazioni, in un video che, speriamo, faccia presto il giro del web e susciti l’interesse di tutti, tocchi il cuore delle persone preposte al governo e smuova le coscienze.
Questi giovani vivono in una località campana nota al mondo per una gigantesca e abusiva discarica sotterranea di rifiuti tossici, gestita dalla camorra, che causa mortali tumori infantili e non solo: “(E’ come se) ogni bambino che muore fosse nostro fratello, allora iniziamo a sentirci male, poi però ci viene quella spinta che ci dice che vogliamo giustizia.” -dicono ancora- “Protestare, denunciare … vogliamo sensibilizzare le persone, seminare qualcosa nel loro cuore.”. “E” il riscatto per noi giovani.”.
Antonella, Adriano, Clemy, Francesco e tutti voi ragazzi, siamo disarmati anche noi di fronte a certe tragedie, ma sappiamo che la speranza che avete messo nel vostro slogan non ci abbandonerà e susciterà coraggio anche nelle persone, negli adulti, che hanno in mano le redini del nostro mondo, della vostra terra. Auguriamoci che presto aiuteranno voi e chi in questa lotta di interessi ha già perso troppe persone care.
Che la giustizia si desti e faccia il possibile nel rispetto della vita, che questi ragazzi non vengano toccati dalle minacce che vogliono dissuaderli dal denunciare chi ruba loro il futuro, mai più, nè oggi, nè domani.