Spesso i fidanzati che intendono seguire la morale cattolica si pongono la fatidica domanda riguardante i rapporti prematrimoniali. Cosa dice la Chiesa?
Alla questione posta da una lettrice, il docente di Teologia morale padre Maurizio Faggioni ha provato a rispondere in maniera esaustiva sul quotidiano Toscana Oggi. “Vorrei che qualcuno che ha competenza in materia mi spiegasse in modo chiaro cosa dice la Chiesa a proposito dei rapporti prematrimoniali”, chiede in maniera educata la lettrice.
Rapporti prematrimoniali: indicazioni o divieto?
“Non ho capito se quelle della Chiesa sono solo indicazioni («sarebbe meglio non avere rapporti prematrimoniali») o se viene considerata proprio un’infrazione”, spiega. Argomentando che, a suo giudizio, “vanno distinti i cosiddetti rapporti occasionali con chi capita, conoscendosi appena, da chi sta insieme da un po’ e ha fatto e sta facendo insieme un percorso: nella morale cattolica”.
Per cui ci si chiede se esiste o meno questa distinzione all’interno della morale cattolica. Domanda che il sacerdote ha trovato corretta e appropriata, per il fatto che “riconduce il significato morale di un rapporto sessuale alla qualità umana della relazione interpersonale in cui il rapporto si inscrive”.
“La sessualità non è un bene di consumo”
“In prospettiva cristiana, la sessualità non è un bene di consumo o una fonte di gratificazione fine a se stessa”, mette subito in chiaro padre Faggioni. Il sacerdote ha infatti spiegato che è vero che la sessualità è il linguaggio dell’amore, ma che allo stesso tempo questo linguaggio può essere “più o meno menzognero”.
“Una unione sessuale si colloca nella luce della verità quando l’unione dei corpi simboleggia e compie l’unione delle esistenze e, quindi, esprime una relazione di totale coinvolgimento, di reciproca conoscenza, di corresponsabilità, di condivisione”, è la premessa del religioso. Utile per spiegare che “unirsi fisicamente al di fuori di questo contesto umano denso e impegnativo banalizza la sessualità”.
Unione sessuale solo nel matrimonio, un punto fermo
Ovvero “la appiattisce sulla genitalità e la svuota del suo significato più autentico, rendendola una parola vuota e superficiale, anche se momentaneamente esaltante”. Di conseguenza, “uno dei punti fermi della morale cattolica in tema di sessualità è che l’unione sessuale trova il suo contesto appropriato soltanto nel matrimonio”.
Questo “perché solo nel matrimonio, inteso come progetto globale di vita, la sessualità può esprimere le due dimensioni fondamentali dell’amore coniugale, la comunione e la fecondità”. Tuttavia, non tutte le situazione sono uguali. Bisogna infatti mettere in luce la differenza che intercorre tra i cosiddetti “rapporti occasionali”, ovvero con chi capita, dai rapporti intimi tra fidanzati “onestamente impegnati nel loro itinerario verso il matrimonio”.
Il desiderio di fidanzati indirizzati al matrimonio non è solo impulso
In questo secondo caso, “il desiderio di intimità sessuale non può essere giudicato l’effetto di una semplice pulsione istintiva, né rappresenta sempre un semplice esperimento”. Ma al contrario “può rispondere al comprensibile bisogno di esprimere nel linguaggio del corpo la ricchezza di un’esperienza che nessuna parola detta potrà mai contenere”.
Vero è che il fatto che i due siano fidanzati e non sposati dimostra che il cammino verso il matrimonio non è ancora concluso. E che quindi ci siano ancora dei punti di approfondire. Ma allo stesso tempo potrebbero esserci fattori esterni che fanno rimandare la decisione di stabilire una giornata per il matrimonio, nonostante la ferma volontà e convinzione di entrambi a procedere in quella direzione.
Le circostanze possono essere diverse ma i rapporti sono prematuri
Le cause e le circostanze del fatto che i due non siano ancora sposati possono essere “diverse, interne o esterne alla coppia“. Quindi “sarebbe offensivo dire che i rapporti prematrimoniali tra fidanzati siano da equipararsi al mordi e fuggi del sesso occasionale”.
Allo stesso tempo, però, “non si può neppure dire che i rapporti sessuali tra fidanzati possano essere assimilati ai rapporti tra sposati. Si tratta di rapporti prematuri che si pongono – è vero – all’interno di un percorso che è orientato a raggiungere la pienezza e la stabilità della vita coniugale. Ma che non ha ancora maturato tale pienezza e stabilità del patto”.
La Chiesa esclude i rapporti prematrimoniali ma distingue i casi
Quindi, se a livello pratico “la Chiesa non distingue tra rapporti occasionali e rapporti prematrimoniali”, ovvero che i rapporti prematrimoniali non sono solo sconsigliati ma proprio esclusi, c’è da dire che “giudizio morale nelle due situazioni è molto diverso”.
“La proposta pastorale per due fidanzati è di accordarsi con i tempi e le dinamiche della loro preparazione al matrimonio. Crescendo nella giusta intimità e riservando alla vita coniugale l’espressione fisicamente ed emotivamente più completa del loro amore“.
Giovanni Bernardi