Il Papa emerito Joseph Ratzinger è tornato in Vaticano, con un volo partito da Monaco di Baviera pochi minuti prima di mezzogiorno e atterrato alle 13.
Le voci circolate negli scorsi giorni, circa la possibilità che il Papa emerito potesse non tornare più in Vaticano, si sono rivelate del tutto infondate. Un bel spaccato, purtroppo, che testimonia quante falsità troppo spesso sono circolate intorno al Papa emerito, e con quale facilità vengano vendute come assolutamente vere. In questo caso, era stato il giornale tedesco Bild a fare circolare questa ipotesi.
Ratzinger è tornato nel monastero Mater Ecclesiae in Vaticano poco prima delle 14, dopo avere lasciato in mattinata il Seminario di Regensburg, e concludendo così il soggiorno in Germania per visitare il fratello novantaseienne Georg, ammalato, che non vedeva da prima dello scoppio del coronavirus.
Il Papa ha visitato il fratello più volte in questi giorni, rivedendo così anche i luoghi cari alla sua famiglia. Come ad esempio cimitero di Ziegetsdorf, dove riposano i genitori e la sorella maggiore, oppure la sua casa di Pentling, nella periferia di Regensburg, ora sede dell’Istituto Benedetto XVI. Ratzinger ha inoltre incontrato anche il nunzio in Germania, Nikola Eterović.
“Ci siamo affannati, per lungo tempo, ad interpretarne il pontificato con le categorie della politica e dell’ideologia, e quelli che magari erano i più raffinati tra noi sono andati a cercare di sondarne il pensiero teologico, per comprendere il come e il perché di tante scelte”, commenta il blog Vatican Reporting. “Eppure, c’è una chiave di lettura di Benedetto XVI che ci è spesso sfuggita, e che è tornata prepotentemente alla luce in questi giorni: il suo legame con la famiglia“.
L’umanità di Ratzinger troppo spesso è stata infatti messa in disparte. Il Papa “mastino della fede”, come per anni venne malignamente chiamato dalle fazioni a cui Benedetto XVI, vero difensore della fede, non andava a genio. Eppure la sua umiltà e la sua bontà troppo spesso sono passati sottotraccia.
All’età di novantatré anni però questi aspetti sono tornati in primo piano, nel desiderio di Ratzinger di incontrare il fratello molto malato. Il viaggio di solito è organizzato tra marzo e aprile, ma il coronavirus lo ha impedito. Appena ha saputo che la sua salute si stava aggravando, si è così precipitato da lui, chiedendo di organizzare un viaggio di pochi giorni.
Molti giornali si sono affrettati a leggerlo come un lungo addio, ma così non è stato. L’amore e la dolcezza di Joseph Ratzinger sono sempre infatti rimasti inosservati, passati in maniera nascosta di fronte alle cronache del mondo. Perché l’amore che viene dal Signore non può essere letto con le categorie del mondo. E l’amore di Ratzinger per la sua famiglia, mai interrotto, fa parte di questo amore che proviene dal Signore.
Giovanni Bernardi
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