Si parla sempre più sovente delle precarie condizioni di salute di Benedetto XVI, che spesso si mostra su una sedia a rotelle.
Ora, è il fratello Georg a dire di essere molto preoccupato: “Prego ogni giorno per una buona ora della morte per me e mio fratello”.
Pare, infatti, che il Papa, che qualche anno fa ha voluto lasciare il Pontificato, forse proprio per mancanza di forza fisica, sia affetto da una malattia che degenera verso la paralisi progressiva, una paralisi che potrebbe arrivare presto al cuore.
Solo qualche giorno fa si dava notizia, attraverso una lettera che Benedetto XVI aveva indirizzato a Massimo Franco, della Sede romana del Corriere della sera, delle meste circostanze:
“Caro Dott. Franco, mi ha commosso che tanti lettori del suo giornale desiderino sapere come trascorro quest’ultimo periodo della mia vita. Posso solo dire a riguardo che, nel lento scemare delle forze fisiche, interiormente sono in pellegrinaggio verso Casa.
È una grande grazia per me essere circondato, in quest’ultimo pezzo di strada a volte un po’ faticoso, da un amore e una bontà tali che non avrei potuto immaginare. In questo senso, considero anche la domanda dei suoi lettori come accompagnamento per un tratto. Per questo non posso far altro che ringraziare, nell’assicurare da parte mia a voi tutti la mia preghiera. Cordiali saluti, Benedetto XVI”.
Un messaggio che suonava come un saluto ai fedeli, un ringraziamento per quando aveva potuto ricevere dalla vita e dalle persone incontrate, nonché un ennesimo affidamento al Padre celeste.
Nonostante, comunque, le evidenti difficoltà di deambulazione (lui già utilizzava la pedana di Papa Giovanni Paolo II per percorrere la navata di San Pietro), Ratzinger rimane sereno e assorto nella preghiera per l’umanità intera, per noi.
Geortg e Joseph hanno, comunque, in programma di incontrarsi presto a Roma: “E, a Dio piacendo ci rivedremo l’8 Aprile”, è quello infatti il giorno del 91° compleanno di Ratzinger.
Antonella Sanicanti
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