Ratzinger: la società moderna? Tra fede, lupi e anti-Cristo

In una nuova biografia che verrà pubblicata prossimamente, torna a farsi sentire la voce del Papa emerito Benedetto XVI. 

Ratzinger
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Ratzinger ha parlato nientemeno che del “potere spirituale dell’Anti-Cristo” presente all’interno di una particolare mentalità, purtroppo, ormai più che diffusa nella nostra società.

Lo ha fatto all’interno di nuova biografia redatta dal giornalista Peter Seewald, che lo aveva già intervistato nel libro “Ultime conversazioni”. La biografia dovrà uscire prossimamente e ne parla il sito Lifesitenews, con un articolo a firma di Maike Hickson, tradotto in italiano dal blog di Sabino Paciolla.

Ratzinger sui lupi che hanno attaccato il suo Pontificato

Alla domanda del giornalista in cui si chiede una delucidazione sull’espressione pronunciata da Benedetto XVI all’inizio del suo Pontificato, “pregate per me, perché non fugga davanti ai lupi”, Ratzinger ha risposto: “Si tende a ridurre troppo la dimensione di quanto può incutere paura a un Papa. Naturalmente questioni come i «Vatileaks» sono incresciose e, soprattutto, non comprensibili e causa di grande turbamento per gli uomini del nostro grande mondo.

Ma la vera minaccia per la Chiesa e quindi per il ministero petrino non risiede in queste cose, bensì nella dittatura mondiale di ideologie apparentemente umanistiche, contraddicendo le quali si resta esclusi dal consenso sociale di fondo. Ancora cento anni fa, tutti avrebbero considerato assurdo parlare di matrimonio omosessuale. Oggi chi vi si opponga viene scomunicato dalla società.

Nella società moderna la presenza dell’Anticristo

Similmente stanno le cose per l’aborto e la produzione di esseri umani in laboratorio. La società moderna sta formulando una fede anticristica, cui non ci si può opporre senza essere puniti con la scomunica sociale. È quindi più che naturale avere paura di questa forza spirituale dell’Anticristo e ci vuole davvero l’aiuto della preghiera di un’intera diocesi e della Chiesa universale per opporvi resistenza”.

Nel libro quindi si toccano temi molto delicati ma attraverso i quali è possibile capire bene a fondo il pensiero di Joseph Ratzinger su determinate tematiche. L’opera in tedesco si intitola “Ein Leben Benedetto XVI”. All’interno di questa, c’è la parte relativa ai “lupi” che avrebbero attaccato il suo Pontificato si fa ben sentire.

Le domande aperte sulla rinuncia di Ratzinger

Le domande sulla rinuncia al Soglio Petrino di Benedetto XVI, nonostante i suoi chiarimenti che emergono anche dal precedente libro di Seewald, sono tuttavia ancora per molti accese. Cosa ha spinto veramente Ratzinger ad abdicare? Si tratta veramente di una questione di energie fisica, una scelta legata alla responsabilità personale di non sentirsi più fisicamente in grado di condurre la Chiesa? O c’è dell’altro?

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Le ipotesi alternative sono per molti legate a presunte pressioni all’interno della Curia, oppure da poteri politici e geopolitici internazionali, fino alle lobby più occulte e demoniache. Oppure per presa d’atto dell’impossibilità del Papa emerito di riuscire a fare pulizia su alcune delle problematiche più delicate, come la banca vaticana o lo scandalo della pedofilia.

Ratzinger e le preoccupazioni su aborto e matrimoni gay

In questo libro Ratzinger prova tuttavia ancora una volta a dare una versione chiara di tutti questi pensieri di retroscena. E tocca sia le sue sensazioni ed emozioni personali, quanto la dittatura di un pensiero nientemeno che in linea con la figura e la presenza dell’Anticristo. E uno dei punti centrali delle preoccupazioni di Ratzinger è legato alle tematiche bioetiche.

Aborto, matrimonio omosessuale, tutte pretese della società moderna provenienti direttamente dal principe di questo mondo. Come denunciato in varie e molteplici occasioni anche da Papa Francesco. Ad esempio quando ha parlato di “colonialismo ideologico”, e del pericolo della cultura del gender assimilabile a quello della “bomba atomica”.

La rinuncia di Ratzinger e l’ostruzionismo dall’esterno

Nell’articolo si riporta così un altro passaggio della  biografia di Peter Seewald. Si legge infatti: “L’ostruzionismo veniva più dall’esterno che dalla Curia. Non volevo semplicemente promuovere prima di tutto la purificazione nel piccolo mondo della Curia, ma nella Chiesa nel suo insieme”. Spiegando ulteriormente il suo pensiero, ha aggiunto che “nel frattempo gli eventi hanno dimostrato che la crisi della Fede ha portato anche e soprattutto a una crisi dell’esistenza cristiana”. Questo, ha continuato, è ciò che “il Papa deve avere davanti ai suoi occhi”.

Le parole dell’ex Pontefice riportano infatti direttamente agli insegnamenti della dottrina della Chiesa cattolica, in particolare nel Catechismo della Chiesa cattolica al n. 675. In cui si spiega che prima della seconda gloriosa venuta di Cristo bisognerà passare attraverso una “prova finale”, che “scuoterà la fede di molti credenti”.

La prova finale che scuoterà la fede di molti credenti

“Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti. La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra svelerà il «mistero di iniquità» sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia dalla verità.

La massima impostura religiosa è quella dell’Anti-Cristo, cioè di uno pseudo-messianismo in cui l’uomo glorifica se stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella carne”

Giovanni Bernardi

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