Nei giorni prima che Ratzinger tornasse in Vaticano, dopo il viaggio a Ratisbona per andare a trovare il fratello Georg malato, si sono rincorse voci riguardo all’ipotesi che il Papa emerito potesse non tornare in Vaticano.
La notizia, lanciata in un primo momento dal Bild, non aveva evidentemente alcun fondamento. Ratzinger dopo pochi giorni è tornato nella Santa Sede. La vicenda ci mostra bene quante fandonie sono state prodotte intorno alla sua persona, già a partire dagli anni del suo Pontificato. Ratzinger ha vissuto scandali mediatici pesantemente gonfiati, analisi nei suoi confronti del tutto ingiuste, retroscena totalmente infondati e maldicenti.
In questi giorni così si è continuato con l’opera di falsificazione della realtà ai danni del Papa emerito. Si è detto che era ormai incapace di intendere e di volere, quando le sue interviste e i suoi testi, anche molto brevi, evidentemente danno fastidio, e toccano nervi piuttosto scoperti. L’idea quindi che il Papa fosse in qualche modo tornato in Germania perché non all’altezza di stare in Italia è stata un’altra, l’ennesima, vergognosa bugia.
Un altra voce parlava del suo desiderio di terminare in Germania la sua esistenza terrena, togliendo in qualche modo “il disturbo” dal Vaticano, dove metterebbe in ombra il suo successore, il Papa regnante, Francesco. Un’altra fandonia messa in giro da chi, purtroppo, per ragioni di ideologia e di cieco astio personale, non vede bene i due papi in Vaticano, e vorrebbe epurare il povero Ratzinger.
La verità è che Ratzinger voleva andare a visitare il fratello, ormai anziano e molto malato, che non ha potuto vedere nei mesi del coronavirus. Un gesto che dimostra l’affetto e l’umiltà di un uomo che è stato uno dei più grandi teologi del novecento, e forse anche della storia della Chiesa. Ratzinger è da sempre molto legato a suo fratello e alla sua famiglia, e di certo l’essere diventato Vicario di Cristo non ha per niente cambiato questa realtà.
Benedetto XVI è infatti in tutto e per tutto un papa “romano”. Non è il Papa venuto dalla fine del mondo, non è un Papa rivoluzionario, ma è un Pontefice che in maniera inedita e inaspettata ha deciso di restare in Vaticano anche dopo la sua rinuncia. Mentre il suo successore, Francesco, è il Papa con uno sguardo pienamente inserito nella società globale, quindi sotto certi aspetti meno “romano“.
Benedetto XVI avrebbe infatti potuto rinunciare a restare in Vaticano già nel momento delle sue dimissioni, e certamente il seminario di Ratisbona gli avrebbe spalancato le porte. Se non lo ha fatto, si mettano pure in pace i retroscenisti, è perché non era sua intenzione.
Giovanni Bernardi
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