“Le lacrime di un uomo rosso, giallo, nero, marrone o bianco sono tutti uguali.” (Martin H. Fischer).
Non c’è miseria più grande del chiudere la mente alla diversità. Poco importa se lo si fa per paura, per ignoranza o per arroganza, certo è che si sta limitando la propria possibilità di crescere e imparare, di diventare cristiani migliori.
La storia è piena di fatti e fattacci che raccontano di quanto crudele sia stata una razza nei confronti dell’alta, ma usando queste espressioni stiamo già cadendo in errore, nel categorizzare gli esseri umani. In moltissimi casi documentati, questi atteggiamenti hanno portato a genocidi e schiavitù, ed ancora non cessano in molti luoghi della terra.
A volte dovremmo augurarci proprio di essere ciechi e sordi alla superbia che ci fa ritenere, non si sa secondo quali criteri, di essere una specie d’elite, a discapito di altre.
“Vivere nel mondo di oggi ed essere contro l’uguaglianza per motivi di razza o colore è come vivere in Alaska ed essere contro la neve.” (William Faulkner).
“Il razzismo è la più grave minaccia dell’uomo verso l’uomo, il massimo di odio con il minimo di ragione.” (Abraham Joshua Heschel).
Nessun essere umano, dal primo abitante delle caverne all’ultimo nato in questo istante, ha mai potuto scegliere in che luogo venire al mondo e secondo quali geni. Abbiamo forse scelto il colore della nostra pelle o degli occhi, l’altezza o la nazionalità?
Allora come è possibile che non ci si renda conto che certe caratteristiche non definiscono un’anima, ma semplicemente la vestono?
La supremazia razziale è un abuso, non un diritto, un sopruso che inganna l’umanità intera e la relega in un contesto di disumanità assoluta e catastrofica.
Il razzismo è un’altra scusa per non amare il fratello, null’altro. Il pretesto messo in atto da chi ha urlato per primo contro l’altro, da chi per primo ha alzato le mani per ferire l’altro, proprio come fece Caino con Abele.
“Se dovessimo svegliarci una mattina e scoprire che tutti sono della stessa razza, credo e colore, troveremmo qualche altra causa di pregiudizio entro mezzogiorno.” (George David Aiken), tragico, ma vero!