In questi giorni, in cui il mondo invoca giustizia per l’ennesimo uomo di colore ucciso da un poliziotto americano, va di moda dichiararsi anti-razzisti, come se in altri momenti questo argomento potesse essere accantonato!
Quello che è successo al signor Floyd e alla sua famiglia è orrendo, disumano e va certamente punito e non dimenticato. Il caso non è unico e indigna tutti noi, nonchè moltissima gente, stanca di soprusi e prevaricazioni.
Questo però non deve assolutamente autorizzare alcun estremismo o strumentalizzazione della vicenda. Non deve portare ad esasperare gli animi dei buonisti che vedono il marcio ovunque e confondono la mente di chi vive nel dolore della perdita e della sopraffazione. Precisiamo, dunque, che chi vuole additare “Via col Vento” o i cioccolatini ricoperti di “nero” cioccolato come stimoli che istigano al razzismo è davvero fuori luogo. I film del genere su citato, come anche tanta sana letteratura, hanno un ruolo. Essi descrivono, rappresentano, evocano una certa società, di una certa epoca. Offrono spunti di riflessione, perché quella di oggi sia una storia migliore.
Per ciò che riguarda i cioccolatini, ci si riferisce in particolare a quelli svizzeri, prodotti dal 1946 dalla Dubler, che portano il nome di “teste di moro” o “moretti”. Questi, hanno già un destino segnato, come quello che ebbero per la Lidl le croci sulle confezioni dello yogurt greco, che raffiguravano le chiese ortodosse. Queste -a dire di qualcuno- avrebbero potuto offendere i musulmani!
Chiediamoci pure quali scopi potrebbero avere coloro che ripassano la cultura e la storia dell’umanità alla ricerca di indizi che potrebbero indurre al razzismo, alla distinzione tra bianchi e neri, mulatti e gialli, tra etnie, ceti differenti!
Ci indigniamo per dei cioccolatini scuri e dimentichiamo le bambine date in sposa o sfruttate per la prostituzione? Dimentichiamo troppo spesso le ingiustizie perpetuate quotidianamente su questo pianeta e ci preoccupiamo delle apparenze, come al solito.
Siamo veramente all’assurdo! La verità è una sola: è razzista chi pensa di appartenere ad una classe suprema e prevarica su qualcun altro, seminando e agendo con odio, punto. Mangiare un cioccolatino, gli strozzapreti, leggere di Rossella O’Hara non ci renderà peggiori, anzi. Ciò che ci rende peggiori è coltivare un cuore arido, senza radici, senza fede, che dimentica gli errori fatti dalla storia e ne inventa di nuovi.
Antonella Sanicanti
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