Una commovente testimonianza di vita che ci porta a riflettere sul vero valore dell’amore coniugale.
Dopo che tutto sembra essere finito per sempre, a causa della morte, un sacerdote dopo avere ascoltato la testimonianza di una fedele, cerca di darle una risposta a un quesito che lei stessa gli pone.
La morte ha portato alla riscoperta dell’amore coniugale. Ma è sempre così semplice? Si può continuare ad amare il proprio coniuge anche dopo la morte ed un dolore così forte?
Il matrimonio: una vita non sempre facile
La vita, spesso, ti pone davanti a scelte difficili. E quando a farlo è la morte, tutto sembra ancora più complicato. Quando è l’amore coniugale a finire o a trasformarsi in corso d’opera, tutto sembra cadere a pezzi.
La testimonianza di questa fedele a padre Angelo che, oltre a raccontare la sua vicenda, pone al sacerdote anche un quesito: come è possibile che, dopo la morte del marito, lei senta la loro unione ancora più forte di prima? “Ho tanto bisogno di aiuto e della parola di Dio. Il mio matrimonio è stato difficile. Ciononostante non ci siamo mai separati. Quando ci siamo sposati ci amavamo moltissimo e lui era un ragazzo gentile, buono e di sani principi. Poi è cambiato forse a causa di cattivi esempi nell’ambiente di lavoro. Sei mesi fa si è ammalato ed è morto a 74 anni.
Prima di morire cercava sempre me e diceva di volermi bene ma io non ci credevo più. Poco dopo la sua morte è accaduto l’imponderabile: la mia mente ed il mio cuore hanno chiuso in una bolla tutti gli avvenimenti negativi ed hanno conservato solo il vivido ricordo di tutto il tempo bello e felice che abbiamo vissuto nei primi anni di matrimonio. Mi hanno assalita i sensi di colpa temendo di essere responsabile del suo cambiamento” – scrive la fedele.
Ciò che colpisce, però, è questo senso di cambiamento che lei avverte dopo la salita al cielo del coniuge: “Ora sento di averlo amato e di amarlo ancora moltissimo. Mi manca tanto e senza lui mi sento smarrita. Il grande amore per il bravo ragazzo della mia giovinezza è risorto prepotentemente. Sento che il sacramento del matrimonio con cui Dio ci ha uniti è un dono, un legame d’amore indistruttibile.
Spero nell’eternità del matrimonio e prego Dio che purifichi le nostre anime e ci ricongiunga presso di Lui, sempre sposi, nella vita eterna dove il disordine e la nebbia che avvolge questo mondo non potrà più avvelenare il nostro amore. La prego Padre dia una risposta teologicamente profonda a questa mia domanda: “cosa ne farà Dio del nostro matrimonio?”.
Io pregherò per quel che mi resta della vita affinché Gesù che ci ha uniti ci riunisca purificati e buoni per l’eternità” – conclude.
“Il Signore, ora, ti fa comprendere il significato delle parole di tuo marito”
Una testimonianza molto toccante che prende molto. E la risposta di Padre Angelo non si fa attendere: “Non è la prima volta che mi capita di sentire di spose che una volta rimaste vedove riscoprono un amore più forte per il marito e si accorgono che, nonostante i difetti, il defunto marito era una persona degna di essere amata.
Mi scrivi che tuo marito sul letto di morte voleva sempre te e rinnovava il suo affetto dicendo di volerti bene. In quelle parole c’era tutta la riconoscenza per quello che durante la vita matrimoniale avevi fatto per lui. Queste parole a quei tempi ti parevano vuote. Ora ne comprendi la portata e giustamente piangi perché il Signore te ne fa comprendere il significato.
Dal momento che Gesù ha detto a proposito del matrimonio “Ciò che Dio ha unito, l’uomo non lo divida” (Mt 19,6) non c’è alcun motivo per dubitare che sia stata rotta questa unità. Tuo marito, che ci auguriamo già davanti a Dio, continua ad essere una cosa sola con te” – scrive il sacerdote.
Un’unione che nessuno potrà mai dividere, neanche la morte. Una separazione che è, sì, materiale, ma che mai sarà dal punto di vista spirituale: “Del resto, pur nella separazione materiale, spiritualmente senti un’unità tutta particolare con lui. Lo senti personalmente dentro il tuo cuore.
Quando era in vita, tuo marito non poteva essere personalmente con il suo spirito dentro di te. Adesso lo è. C’è una presenza che ti accompagna in continuazione. E sono certo che ha una premura verso di te quale mai l’ha avuta neanche nel periodo del più forte innamoramento.
La preghiera raccomandata è il Rosario
Da parte tua cerca di dargli il più grande affetto attraverso la preghiera e anche attraverso la celebrazione di Sante Messe per lui. Per la preghiera ti raccomando in modo particolare il Santo Rosario.
Pregando con il Rosario, lo sentirai accanto dall’inizio alla fine. Lo sentirai accanto in maniera ancora più forte quando fai celebrare la Messa per lui. Questa volta non lo sentirai accanto solo dall’inizio alla fine, ma anche ben prima dell’inizio e ben dopo la fine! Questa è l’esperienza che facciamo tutti quando viene celebrata la Messa per i nostri defunti” – continua Padre Angelo.
Come spiegato dal sacerdote, la preghiera è quel qualcosa che ci fa sentire sempre più vicini i nostri cari che ci attendono nella vita eterna.
E, in parte, sarà anche la preghiera a dare le risposte alle domande che la fedele, da tempo, si pone: “Per mezzo di queste pratiche vedrai anche fiorire tante grazie: si tratterà di soluzioni a problemi che tormentavano, di coincidenze che favoriscono la nostra attività, del cambiamento di umore da parte di persone che precedentemente sembravano avere qualche ruggine nei nostri confronti, di piccoli o grandi segni che vengono a consolare e a rallegrare la nostra esistenza.
Queste grazie a loro volta ci stimolano a rinnovare le nostre preghiere e i nostri sacrifici, sicché il legame, anziché venir meno, si rinsalda sempre più. Quando sarai in Paradiso conserverai con tuo marito un rapporto tutto particolare. Continuerai ad essere con lui in Cristo una cosa sola. L’eventuale Purgatorio vi purificherà e renderà il vostro vincolo del tutto puro e santo, degno del Paradiso, degno del compiacimento da parte di Dio, della Vergine Santissima, degli Angeli e dei Santi.
L’amore che Dio ha unito, nessuno mai riuscirà a dividerlo
Come la Madonna in cielo ama eternamente suo Figlio con amore di Madre e lo ama ancora più perché lo vede tutto rivestito della gloria divina e con sovrano potere sul mondo, così anche voi in cielo vi amerete ancora di più perché vi vedrete ormai purificati, santificati, rivestiti di quella bellezza soprannaturale che il Signore vi darà al momento del vostro ingresso in paradiso.
La bellezza che vi ha incantato al momento del vostro primo innamoramento sulla terra sarà niente a confronto della bellezza celestiale che emanerà eternamente dalla vostra anima e dal vostro corpo glorioso” – conclude.
Fonte: amicidomenicani.it