Ha suscitato non poco stupore e tanta curiosità, la particolare storia di una monaca di clausura del Nord Italia, che a un certo punto della sua vita, prende i voti.
L’incredibile storia di una Visitandina del monastero di Padova: era dirigente alle Poste.
Suora ma anche nonna…
Lilia Maria Caterina Battaglierin, 89 anni, è entrata nel monastero di clausura della Visitazione di Padova nel 1993, all’età di 61 anni. Poco prima era andata in pensione, dopo quarant’anni da impiegata e poi dirigente delle Poste a Mirano (Padova).
Vedova, con una figlia e due nipoti, suor Lilia Maria può vedere i familiari una volta al mese, parlando loro a distanza, senza avvicinarsi, in ottemperanza alla regola del suo monastero. Qualche tempo fa, la religiosa si è ammalata di Covid, guarendo, però, senza gravi conseguenze.
Una regola monastica rigorosissima
La scorsa estate, il 17 luglio, suor Lilia Maria ha tagliato il traguardo dei 28 anni di clausura. Nel 1993, ha scelto così di entrare nell’ordine delle Visitazione, fondato nel 1610 da San Francesco di Sales e Santa Giovanna Francesca di Chantal.
Per Suor Maria Lilia, lo strappo è stato nettissimo. Da madre di famiglia e dirigente, ha scelto l’isolamento dal mondo, in una delle congregazioni più rigorose. La regola delle Visitandine prevede infatti una pura vita di preghiera e penitenza, la cui unica eccezione è la visita ai malati e ai poveri.
Per secoli, le religiose hanno vissuto in totale autonomia, dedicandosi all’agricoltura e all’allevamento nei terreni circostanti il monastero. Le suore possono ricevere parenti o altre persone una sola volta al mese. In convento non entrano giornali, né vi è connessione Internet. La televisione viene accesa soltanto la domenica in occasione dell’Angelus del Papa.