È la religiosa più longeva al mondo, la cui età è a dir poco fuori dal comune e che un anno fa ha sconfitto il Covid. La suora ha spiegato di avere due segreti molto particolari che la aiutano nella sua quotidianità.
La sua storia aveva fatto il giro del mondo, sottolineando il suo esempio la sua forza, che riceve anche da un’abitudine molto speciale.
L’incredibile storia di Suor Andrè
La sua testimonianza è un potente messaggio di forza e di speranza, per i credenti e per tutti. La storia della religiosa delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli, ospitata dal 2009 a Tolone in Provenza, presso la casa di cura Sainte Catherine Labouré, è oltretutto incredibile.
Nella casa di riposo a Tolone in cui vive il virus provocò la morte di dieci persone, molto più giovani di lei, che invece superò l’infezione. La sua storia fece il giro del mondo. In quell’occasione le arrivarono anche gli auguri del direttore regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità per l’Europa, Hans Kluge.
“C’è una lezione straordinaria da imparare”, disse il capo europeo dell’Oms parlando della suora. Che “durante la sua malattia, ha mostrato altruisticamente più preoccupazione per i suoi compagni di casa di cura che per la sua stessa vita”. Alcuni anni fa Papa Francesco le inviò un rosario.
Il suo segreto
Non solo è la suora più anziana al mondo, ma anche la persona più anziana in Europa e la seconda al mondo. Suor Andrè compie infatti oggi 118 anni, e davanti a lei solo una giapponese 118enne, Tane Tanaka. Al secolo Lucile Randon, la religiosa ha sconfitto il virus alla vigilia dei suoi 117 anni.
Insieme alla suora festeggia anche tutta la sua congregazione. Si tratta della più numerosa società femminile della Chiesa, diffusa in circa novanta Paesi nel mondo. Nonostante la sua età, Suor Andrè conserva una memoria limpida di tanti eventi della sua vita, iniziata poco dopo l’inizio del ventesimo secolo.
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La sua vocazione arrivò invece a quarant’anni. Originaria di Ales, nel sud della Francia, nata in una famiglia protestante, Lucile si è convertita a 19 anni ed è entrata nel 1944 nelle vincenziane a Parigi. Prima fu istitutrice, anche all’interno di famiglie celebri come i Peugeot.
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Oggi le sue condizioni di salute sono buone, nonostante la cecità e il suo essere legata a una sedia a rotelle. La sua ricetta per essere felice, ha affermato, è composta di due elementi. “La preghiera e una tazza di cioccolata calda tutti i giorni”.
Una delle frasi che ripete più spesso è infatti: “La mia gioia quotidiana è di poter ancora pregare”.