Francesco ricorda i piccoli vittime di soprusi in occasione della 27° giornata dei bambini vittime della violenza. Ma ci sono anche due nuovi straordinari beati, un evento di straordinaria importanza e attualità, poi un riferimento al mese mariano. È quanto ha sottolineato Francesco prima congedarsi dai fedeli in piazza San Pietro.
Nell’ultimo discorso prima della sua morte, Gesù vede che “il cuore dei discepoli è turbato”; ciononostante, li invita a “non avere paura”. Non li sta infatti abbandonando ma “va a preparare un posto per loro e a guidarli verso quella meta”. Con queste parole, papa Francesco ha introdotto il Vangelo odierno (Gv 14,1-12).
Una casa sempre accogliente
“Il Signore oggi indica così a tutti noi il meraviglioso luogo dove andare, e, allo stesso tempo, ci dice come andarci, ci mostra la via da percorrere”, ha detto il Santo Padre durante il Regina Coeli in piazza San Pietro. “Ci dice dove andare e come andarci. Anzitutto, dove andare”.
Quando parla del Regno di Dio, “Gesù usa l’immagine familiare della casa, luogo delle relazioni e dell’intimità. Nella casa del Padre – dice ai suoi amici e ad ognuno di noi – c’è spazio per te, sei il benvenuto, sarai accolto per sempre dal calore di un abbraccio, e io sono in Cielo a prepararti un posto!”.
Sono parole “fonte di consolazione e speranza per noi”, ha commentato il Pontefice. “Gesù non si è separato da noi ma ci ha aperto la strada, anticipando la nostra destinazione finale: l’incontro con Dio Padre, nel cui cuore c’è un posto per ognuno di noi”.
Gesù non è un “pacchetto di idee”
In ogni momento di “fatica”, “smarrimento” e “fallimento”, va ricordato “dove è diretta la nostra vita”, tenendo sempre presente le domande “finali”, quelle che veramente contano: “Verso dove camminiamo? Per cosa vale la pena vivere?”. Se non ci si pone queste domande, se schiacciamo la vita “solo sul presente, pensiamo che dobbiamo goderla il più possibile e finiamo per vivere alla giornata, senza uno scopo, senza un traguardo”, ha sottolineato il Papa.
La “nostra patria” è dunque “il Cielo” e non va dimenticata “la grandezza e la bellezza della meta”. L’apostolo Tommaso si domanda “come andarci?”. E Gesù risponde: «Io sono la via, la verità e la vita» (Gv 14,6). Lui stesso è “la via da seguire per vivere nella verità e avere la vita in abbondanza”. Gesù non è un “pacchetto di idee” ma “una strada da percorrere, un viaggio da compiere, un cammino con Lui”.
Gesù è “la via che conduce alla felicità che non tramonta. È imitarlo, specialmente con gesti di vicinanza e misericordia verso gli altri”. La “bussola per raggiungere il Cielo”, ha aggiunto Francesco, consiste nell’“amare Gesù, la via, diventando segni del suo amore in terra”.
Bergoglio ha concluso la meditazione, esortando i fedeli a non lasciarsi “travolgere dal presente” ma a guardare “in alto, al Cielo”, ricordando “la meta” e pensando che “siamo chiamati all’eternità, all’incontro con Dio”.
Un mese mariano nel segno della pace
Dopo la recita della preghiera mariana, il Santo Padre ha ricordato le due beatificazioni celebrate ieri. A Montevideo in Uruguay, è stato beatificato il vescovo Jacinto Vera (1813-1881), “pastore che si prese cura del suo popolo, testimoniò il Vangelo con coraggioso slancio missionario, favorendo la riconciliazione sociale nel clima teso della guerra civile”.
Nello stesso giorno, a Granada, in Spagna, è stata beatificata Maria de la Concepción Barrecheguren García (1905-1927), la quale “costretta a letto da una grave malattia, sopportò le sofferenze con grande forza spirituale, suscitando in tutti ammirazione e consolazione”.
Di seguito il Pontefice ha salutato l’associazione Meter e il suo fondatore don Fortunato Di Noto, “che portano avanti l’impegno per prevenire e contrastare la violenza sui minori”. In occasione della 27° giornata dei bambini vittime, il Papa ha ricordato che “da 30 anni Meter difende l’infanzia dai soprusi e dalle violenze. Vi sono vicino, fratelli e sorelle – ha detto – e vi accompagno con la preghiera e il mio affetto. Non stancatevi mai di stare dalla parte di chi è vittima. Lì c’è Cristo bambino che vi aspetta”.
Francesco ha quindi ricordato che “domani a Pompei sarà elevata la tradizionale supplica della Madonna del Rosario in quel santuario che il beato Bartolo Longo volle dedicare alla pace”.
In conclusione, ha esortato, “in questo mese di maggio preghiamo il rosario, chiedendo alla Vergine Santa il dono della pace, in particolare per la martoriata Ucraina: possano i responsabili delle nazioni ascoltare il desiderio della gente che soffre e che vuole la pace”.