La solennità odierna suscita molte domande come: perché si festeggia la partenza di Gesù? Ora Gesù in cielo che fa?
L’ascensione è una solennità ponte. Chiude una missione, quella di Gesù che torna al Padre e proietta verso la missione dello Spirito Santo, che darà la forza della testimonianza fino agli estremi confini della terra. Come ci coinvolge tutto questo?
L’Ascensione è la festa della conquista del paradiso, di quando Gesù mostra al Padre la carne umana coi segni della passione
Ascensione festa della comunione tra Padre, Figlio e Spirito Santo
Raggi di sole diradano le poche nuvole del cielo romano di questa mattina e riscaldano non solo l’aria ma anche i cuori dopo il terrore delle alluvioni degli ultimi giorni. Il Papa risponde alle due domande. Festeggiamo oggi perché Ascendendo al cielo Gesù porta davanti a Dio la nostra carne umana. Dal giorno dell’Ascensione anche Dio è cambiato, non è più solo Spirito, è anche carne umana. Festeggiamo la conquista del cielo. Cosa fa Gesù in cielo adesso? Mostra la Padre le piaghe, quasi a ricordagli il prezzo della Redenzione, qualora occorresse!!!
Lo scambio d’amore tra Padre, Figlio e Spirito Santo è capace di abbracciare la storia dell’uomo e di introdurlo nella sua comunione. Gesù ascende al Cielo per implorare il dono dello Spirito Santo per gli Apostoli e i discepoli. Egli ha completato la sua missione. Si è fatto carne, ha predicato e guarito. Ha insegnato e si è consegnato. È morto ed è risorto. Ha trascorso 40 giorni con i suoi per spiegare ogni cosa. ora è tempo di tornare al Padre. Perché se lui non va, non verrà a noi il Consolatore, Colui il quale, scendendo darà la forza della testimonianza.
Dall’incontro alla missione
Tre sono i suggestivi passaggi che accendono la speranza in noi. Innanzitutto i discepoli incontrano il Signore sul monte. Non nel frastuono ma in un luogo appartato. Quante volte abbiamo paura di recarci sul monte alto del silenzio per ascoltare la vera voce che vuole parlare al nostro cuore. Proprio li è possibile quell’incontro che ti cambia le vita.
Il mandato affidato ai discepoli di tutti i tempi è: Andate, fate discepoli, battezzate. Il cristiano è colui che ha incontrato il Signore, ha liberamente accolto la sua “Buona notizia”, ha accolto la grazia e in lui si è acceso il dono della fede. Chi ha fatto questa esperienza sa che non è la stessa cosa vivere con Gesù o senza di lui. Con Gesù la vita si complica meravigliosamente. Una tale bellezza non si può tenere nascosta. Il discepolo vuole farsi maestro affinché tutti i popoli accolgano la gioia del Risorto. Ecco perché andare, annunciare, fare discepoli, battezzare è un’esigenza di chi crede con tutto il cuore.
Infine la promessa di Gesù che sarà sempre con noi fino alla fine del mondo. Credere a questa promessa è la forza per vivere le difficoltà che non mancano mai nella storia di ogni persona e di tutti i popoli. Il pensiero commosso del Pontefice alla popolazione del Sudan a un mese dallo scoppio della guerra, insieme a quella dell’Emilia e a tutte le genti colpite dalle calamità naturali, e ancora alle tante guerre che si stanno combattendo, in particolare nella martoriata Ucraina. A tutti ricorda che il Signore è fedele ed è vicino a chi ha il cuore ferito.