L’esortazione del Santo Padre, in questo Lunedì dell’Angelo, è quella di lasciare ed abbandonare i sepolcri “della falsità”. Gesù vuole farci guardare alla luce e farci diventare testimoni di ciò che ci rende davvero liberi. Che cos’è?
Il Signore ha vinto la morte e dice ad ognuno di noi di non temere: ci invita ad uscire dalle nostre paure ed incertezze.
Papa Francesco: “Lasciamo le nostre tombe di paura”
In una Piazza San Pietro gremita di fedeli, nel giorno del Lunedì dell’Angelo, Papa Francesco ha recitato il Regina Coeli proprio nel giorno successivo alla Pasqua. L’annuncio di resurrezione, ancora è presente e ci accompagnerà fino a Pentecoste, quando ricorderemo lo Spirito Santo che è sceso sugli Apostoli e Maria nel cenacolo.
Il Santo Padre ci esorta ad abbandonare i sepolcri della falsità, che sono l’ostacolo che l’annuncio di resurrezione può incontrare. Cosa si oppone a questo annuncio? “Davanti al Signore risorto, c’è il dio denaro, che sporca tutto, rovina tutto, chiude le porte alla salvezza. Nella vita quotidiana c’è la tentazione di adorare questo dio denaro” – dice Francesco.
“[…] Ma diamo un nome anche alle falsità che abbiamo dentro! E mettiamo queste nostre opacità davanti alla luce di Gesù risorto. Egli vuole portare alla luce le cose nascoste, per farci testimoni trasparenti e luminosi della gioia del Vangelo, della verità che ci fa liberi” – continua.
Gesù vince la morte e ci dice di non temere
La vittoria di Gesù sulla morte. Le donne che si recarono al sepolcro e lo trovarono vuoto, egli disse di “non temere”: “Egli sa che il timore sta sempre accovacciato alla porta del nostro cuore e che abbiamo bisogno di sentirci ripetere non temere: al mattino di Pasqua come al mattino di ogni giorno. Fratello, sorella che credi in Cristo, non temere! “Io – ti dice Gesù – ho provato per te la morte, ho preso su di me il tuo male. Ora sono risorto per dirti: Sono qui, con te, per sempre. Non temere!”.
Gesù è uscito vittorioso dal sepolcro e, allo stesso modo, invita noi ad uscire dalle nostre paure che sono per noi un po’ come delle tombe. Il Signore manda ciascuno di noi ad annunciare e a portare il suo annuncio di resurrezione agli altri: “Quelle donne non erano le più adatte e preparate per annunciare il Risorto, ma al Signore non importa. A lui importa che si esca e si annunci. Perché la gioia pasquale non è da tenere per sé. La gioia di Cristo si rafforza donandola, si moltiplica condividendola. Se ci apriamo e portiamo il Vangelo, il nostro cuore si dilata e supera la paura” – conclude il Pontefice.
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Il Regina Coeli del Papa
L’augurio del Papa, anche oggi, per la Santa Pasqua, ancora una volta sottolinea la riconciliazione, perché regni la pace in ogni parte del mondo.
Recitiamo anche noi, come e con il Santo Padre, il Regina Coeli:
“Regina coeli, laetare, alleluia.
Quia quem meruisti portare, alleluia.
Resurrexit, sicut dixit, alleluia.
Ora pro nobis Deum, alleluia”.
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