Una catechesi, quella scelta dal Santo Padre per questa domenica, incentrata su una delle frasi più belle dette da Gesù ai suoi Apostoli, prima di ascendere al cielo. Il tema della Pace torna preponderante.
Com’è la pace che Gesù ci ha lasciato? Papa Francesco ci invita a comprendere il suo significato.
Il Vangelo di questa domenica, come ci illustra Papa Francesco, ci porta indietro alle ore dell’Ultima Cena di Gesù. In una Piazza San Pietro gremita di fedeli, il Pontefice torna ancora una volta sul tema della pace ma, questa volta, lo fa commentando le parole di Gesù che oggi la liturgia ci propone.
Gesù sta per lasciare i suoi discepoli, ma non lo fa in modo drastico e netto. La mitezza e la dolcezza del suo cuore si espande a loro, spegne ogni tensione. E così dovrebbe fare ed essere anche per noi oggi e Francesco ci invita a farlo, chiedendo proprio allo Spirito Santo (che di lì a poco scenderà anche sugli Apostoli) il dono della pace.
Gesù ci consegna la sua pace e lo fa con serenità: “Anziché mostrare agitazione, rimane gentile fino alla fine […] Le ultime ore di Gesù sono in effetti come l’essenza di tutta la sua vita. Prova paura e dolore, ma non dà spazio al risentimento e alla protesta […] È in pace, una pace che viene dal suo cuore mite, abitato dalla fiducia. Da qui sgorga la pace che Gesù ci lascia” – spiega il Papa.
Ma come possiamo, noi oggi, donare la pace? “Non si può lasciare agli altri la pace se non la si ha in sé. Non si può dare pace se non si è in pace” – afferma.
Il Papa, inoltre, ci invita ad essere suoi eredi di pace: “Ci vuole miti, aperti, disponibili all’ascolto, capaci di disinnescare le contese e di tessere concordia. Questo è testimoniare Gesù e vale più di mille parole e di tante prediche. La testimonianza di pace […] Siamo anche noi in attrito con qualcuno, sempre pronti a reagire, a esplodere, o sappiamo rispondere con la non violenza, con gesti e parole di pace?” – chiede il Papa a ciascuno di noi.
Quando pensiamo alla pace, pensiamo sempre a qualcosa di grande, che abbracci tutti i popoli, ma forse non ci rendiamo conto che la pace deve anche partire dal nostro cuore.
Noi non siamo mai soli, chiediamo aiuto a Dio e Lui sa sempre di cosa abbiamo bisogno: “Questa pace è lo Spirito Santo, lo stesso Spirito di Gesù. È la presenza di Dio in noi, è “la forza di pace” di Dio. È Lui, lo Spirito Santo, che disarma il cuore e lo riempie di serenità. È Lui, lo Spirito Santo, che scioglie le rigidità e spegne le tentazioni di aggredire gli altri. È Lui, lo Spirito Santo, a ricordarci che accanto a noi ci sono fratelli e sorelle, non ostacoli e avversari […] Ed è con Lui che si diventa uomini e donne di pace.” – conclude.
Con forza e fede, Francesco invita ciascuno di noi a fare una richiesta particolare a Dio: “Impariamo a dire ogni giorno: “Signore, dammi la tua pace, dammi lo Spirito Santo”. Una richiesta sia per noi che per tutto il mondo, perché la pace che Gesù ci ha donato e lasciato regni.
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