Reliquia di Carlo Acutis all’asta: la denuncia del vescovo di Assisi

Una reliquia del Beato Carlo Acutis, che sarà canonizzato a breve, risulta messa in vendita: scatta la denuncia del vescovo di Assisi. Il caso è tutto da chiarire. 

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Reliquia del beato Carlo Acutis messa in vendita – lalucedimaria.it

Il Beato Carlo Acutis, la cui canonizzazione avrà luogo tra un mese, precisamente il 27 aprile, Domenica della Divina Misericordia, in questi giorni è stato oggetto di un caso clamoroso ancora tutto da chiarire. È scattata la denuncia da parte di mons. Domenico Sorrentino, vescovo della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, per un evento che ha destato scalpore e sconcerto.

Il presule ha avanzato regolare denuncia dopo aver appreso della compravendita di una reliquia che apparterrebbe a Carlo Acutis, ovvero alcune ciocche di capelli del giovane Beato. Il prezioso reperto è stato messo all’asta in un noto sito di compravendita online.

Adesso la Procura di Perugia, guidata dal magistrato Raffaele Cantone, sta indagando sull’accaduto. Si tratta ovviamente di un fatto molto grave e sono tanti i dettagli ancora da chiarire.

Reliquia di Carlo Acutis in vendita: la denuncia del vescovo e l’indagine della Procura

La questione ha ancora molti risvolti non conosciuti e le indagini vertono sull’accertamento della verità innanzitutto in merito all’autenticità della reliquia. C’è, infatti, da capire se si tratti di una vera reliquia o se sia falsa.

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Venerazione sulla tomba di Carlo Acutis – lalucedimaria.it

In internet, nel sito specifico alla compravendita di oggetti sotto forma di asta online, l’annuncio riguardava alcune ciocche di capelli che sarebbero stati proprio quelli del Beato e prossimo Santo. Messi in vendita con la dicitura “ex capillis con certificato” il loro valore è arrivato ad una cifra considerevole.

Si calcola che l’asta online ha ricevuto ben 17 offerte e il prezzo raggiunto è stato di 2.110 euro. C’è da dire che l’annuncio non è più in rete, eliminato evidentemente subito dopo la denuncia e gli autori della vendita avevano usato un nickname. Non sarà un lavoro semplice per gli inquirenti scoprire i responsabili di questo che si configura come un preciso reato.

Il reato del furto delle reliquie sacre

È ovviamente vietato vendere e comprare reliquie sacre. Quel che è da accertare, poi, è se effettivamente si tratta di capelli appartenuti a Carlo Acutis, e quindi in questo caso, da dove, come e quando siano stati trafugati oppure se sono capelli che vengono spacciati per suoi.

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Mons. Domenico Sorrentino denuncia la compravendita della reliquia di Carlo Acutis – lalucedimaria.it

In entrambi i casi si configura un atto criminale che deve ovviamente essere perseguito legalmente. A questo proposito mons.Sorrentino è stato molto chiaro. Ha affermato, infatti, “Non sappiamo se le reliquie siano vere o false, ma se fosse anche tutto inventato, se ci fosse l’inganno, saremmo in presenza, oltre che di una truffa, anche di una ingiuria al sentimento religioso“.

Le azioni criminali non si fermano neppure davanti al sacro e, anzi, sembra esserci tutto un filone di malaffare legato proprio al traffico di reliquie, per la gran parte false ma fatte passare per vere. Sempre il vescovo di Assisi ha dichiarato che in internet si riscontra la presenza di compravendita di varie altre finte reliquie legate ad altri santi dell’Umbria, a partire da san Francesco.

Tra venerazione autentica e superstizione

Il fenomeno della compravendita di reliquie sacre appare molto preoccupante perchè rivela un substrato di superstizione e fede malata che purtroppo esiste e continua a proliferare. La venerazione autentica lascia il posto ad una morbosità che a che fare con forme di fanatismo in alcuni casi, ma più spesso in manifestazioni di paganesimo in cui la superstizione è tra le principali espressioni.

Oltre alla legge italiana, anche il canone 1190 del Codice di diritto canonico vieta chiaramente la compravendita delle reliquie. Il Dicastero delle Cause dei Santi dal 2017 ha peraltro introdotto nuove regole circa la custodia, il trasporto e l’autentificazione delle reliquie. Si tratta di regole ferre che vogliono perciò evitare pericoli e salvaguardare al massimo la preziosità dei reperti. Oltre ad essere proibito il commercio e la vendita, è vietata anche l’esposizione delle reliquie in luoghi profani e non autorizzati.

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