Quella di San Pietro è una figura centrale per la Chiesa e per la cristianità tutta. Storia e archeologia hanno lavorato, e lavorano tuttora, di pari passo per restituirci una panoramica minuziosa in merito alle sue reliquie.
Le reliquie di San Pietro: un tesoro per la cristianità
Ciò che rimane di un Santo è sempre custodito con particolare attenzione e riverenza. Quando poi il Santo in questione è l’Apostolo a cui Gesù ha affidato il compito di guidare la Chiesa e la comunità cristiana nascente, il tutto assume un aspetto ancora più caratteristico. In tal senso, le reliquie di San Pietro rappresentano un vero e proprio tesoro per l’intera cristianità.
Il ruolo che San Pietro ricoprì nella neofita comunità è fondamentale e, a testimonianza di tutto ciò, è il Vangelo stesso, nel Nuovo Testamento, che ci restituisce l’importanza del suo operato. All’interno del Vangelo di Matteo possiamo leggere le parole di Gesù stesso: “Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa”. È con tali parole che il Cristo affidava a Petros (nome greco col quale era anche conosciuto il Santo Apostolo) le fondamenta della nascente religione cristiana.
Il martirio di San Pietro e il collegamento con Roma
Storicamente, la sede papale siede a Roma. Salvo qualche rara eccezione storica (si veda ad esempio il periodo avignonese) quello è il luogo in cui i Pontefici hanno trovato casa. La storia, dal canto suo, ci insegna che il luogo che con ogni probabilità conobbe il martirio di Pietro è lo stesso in cui l’Imperatore Costantino fece erigere un’imponente basilica. Facciamo un salto indietro per capirne la storia.
Siamo nel I secolo d.C., attorno agli anni 64-67. L’Impero romano è sotto il controllo dell’Imperatore Nerone. In questi anni, ricchi di persecuzioni contro i nascenti cristiani, San Pietro lasciò la vita terrena attraverso la via del martirio.
La tolleranza religiosa avvenne dopo qualche secolo: siamo nel IV d.C. quando l’Imperatore Costantino, attraverso un particolare editto, lasciò libertà religiosa (dunque anche ai cristiani) e, di lì a poco, il cristianesimo sarebbe diventato ufficialmente religione di Stato.
Quella che conosciamo oggi, ovvero la basilica di San Pietro, fu edificata successivamente, nel XVI secolo, durante il papato di Giulio II.
Le reliquie di San Pietro e l’archeologia
A questo punto interviene l’archeologia. Durante gli scavi archeologici avvenuti nel corso del XX secolo in quella che è conosciuta alla storia come “necropoli vaticana”, situata sotto la basilica stessa, gli archeologi hanno rinvenuto qualcosa di straordinariamente interessante. Al fianco del luogo dove con ogni probabilità è avvenuta la sepoltura del Santo, gli addetti ai lavori hanno trovato la scritta “Petros eni”, ovvero “Pietro è qui”. L’annuncio ufficiale di tutto ciò avvenne durante il papato di Paolo VI.
Oggi le reliquie del Santo sono situate all’interno della basilica stessa, in due luoghi principali: la tomba del Santo e il Reliquiario, esposto ai fedeli in determinate occasioni. La necropoli vaticana, luogo dalla forte valenza simbolica e storica, è meta di pellegrinaggi da tutto il mondo.