No, in quanto oggetto sacro, le reliquie non sono in commercio e possono essere ottenute solamente dopo un’apposita richiesta al vescovo della vostra città.
Grazie ad un servizio di approfondimento de ‘I confini del Sacro‘, programma condotto da Davide Murgia su ‘Tv2000’, siamo venuti a conoscenza di un mercato nero delle reliquie che ha diramazioni in tutto il mondo sia su internet che i luoghi fisici come i negozi di vestiario per sacerdoti. In questo mercato incontrollato esistono migliaia se non milioni di reliquie, molte delle quali sono semplici imitazioni. Chi le vende si approfitta dell’ingenuità e del desiderio di possedere l’oggetto sacro da parte dei fedeli, molti dei quali, convinti che si tratti di una specie di amuleto, farebbero follie pur di assicurarselo.
Ad alimentare il commercio di questi oggetti sacri (o delle loro imitazioni) c’è proprio la convinzione errata che da soli abbiano una sorta di potere speciale. In realtà la reliquia da sola non ha alcuna valenza specifica, se non quella di riportare alla memoria dei fedeli il Santo a cui sono devoti e utilizzarla in questo modo come strumento di intercessione tra loro ed il Santo che si trova in cielo, in modo tale che questo possa intercedere a sua volta per noi con Dio e fargli pervenire le nostre preghiere.
L’eccessiva distribuzione di Reliquie attuale è dovuta ad una regolamentazione frammentaria e multipla. A questo va aggiunto il fatto che solamente in tempi recenti la Chiesa ha praticato un protocollo di autenticazione volto ad identificare le reliquie. Per ovviare al proliferare del mercato nero, il Vaticano ha quindi redatto un documento unico tradotto in tutte le lingue moderne in cui sono contenuti 38 articoli, tra i quali ci sono alcuni divieti.
Le regole più importanti che emergono dal documento è che Reliquie sono solo le parti del corpo o gli oggetti appartenuti ad un Santo o ad un Beato che hanno ricevuto un’autentica da parte del Papa o di un vescovo (o cardinale). Il secondo punto fondamentale riguarda la vendita: questa è impedita in ogni caso, poiché si tratta di oggetto sacro che non ha un valore economico stimabile, bensì esclusivamente un valore religioso. Il terzo infine regolamenta la creazione di una reliquia, adesso possibile solamente su volontà del vescovo e previa autentica scritta in latino, in cui è contenuto il nome del Santo, la tipologia di reliquia ed un numero progressivo. Sulla Reliquia autentica, inoltre, ci sarà impresso il sigillo del vescovo.
Tutte le regole contenute nel nuovo documento sono semplicemente una traduzione attualizzata e tecnica di tutta la documentazione già esistente a riguardo. L’unica regola veramente nuova riguarda l’introduzione tra le Reliquie delle ceneri del Santo. Adesso, infatti, la cremazione è consentita e non rappresenta più un’offesa alla convinzione dottrinale che un morto possa risorgere.
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Luca Scapatello
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