Dio e la vita che nasce: un tema molto forte, ma che in pochi hanno saputo portare in musica. Renato Zero invece sì.
L’amore per una vita che nasce: Renato Zero racconta, attraverso i suoi brani, il tema della fede, della conversione e dell’amore per la vita.
La vita va amata in ogni sua sfaccettatura: la vita è un dono di Dio e, come tale, ha una sua dignità. Sono tanti i testi delle canzoni di Renato Zero in cui si racconta e si parla di vita, di fede, di Dio, di conversione: “L’amore non deve solo rappresentare un rapporto a due, ma pure dar continuità alla specie”.
In una recente intervista ad AVVENIRE, il cantautore romano, presentando il suo ultimo album, analizza i temi trattati anche con una certa continuità: “Per me l’amore è protezione, comunicare agli altri la loro potenza: se non dici t’amo la gente sfiorisce, l’amore va speso”.
L’amore: il primo tema. Renato, con tante altre canzoni, ha spiegato: “L’amore non deve solo rappresentare un rapporto a due ma pure dar continuità alla specie. Condanno fortemente l’aborto anticoncezionale; poi se anche altri non preservano la vita, il mio dovere è farlo, come quando in “Sogni nel buio” diedi voce a un embrione”.
La vita: quella che nasce, quella che va preservata, quella che va vissuta. Accanto al nuovo brano “La culla è vuota”, dove Zero afferma il suo NO convinto all’aborto (“Quante splendide vite, rispedite al mittente non abbraccerai mai” – scrive nel suo testo), un altro brano dal titolo “La vita è un dono” è una vera e propria bandiera per la difesa della vita amata e disprezzata da alcuni.
In questo brano, il cantautore incentra le sue parole sul vero valore della vita: frasi come “Nessuno viene al mondo per sua scelta”, “Non per meriti si nasce e non per colpa”, o anche “La vita è un dono legato a un respiro, dovrebbe ringraziare chi si sente vivo”, colpirono tanto l’immaginario comune che lo stesso Renato fu invitato in aula “Paolo VI” in Vaticano a cantare la bellezza di questa canzone, durante un concerto di Natale.
Ma c’è un altro aspetto che Renato Zero non ha mai rinnegato nelle sue canzoni: la sua fede in Dio. “Perché non avrei dovuto nominare Dio? Quando trovi un amore così forte e poderoso come fai a non chiamarlo per nome?” – ha continuato nella sua intervista ad AVVENIRE.
L’amore: un amore verso Dio così forte, un amore verso la Madonna, una fede salda e certa. Una fede che gli è stata insegnata fin da piccolo: “Quando sono nato ho dovuto subire una trasfusione. Ancora oggi, ringrazio quel frate che mi ha donato il suo sangue e mi ha salvato” – ha dichiarato in un’altra intervista.
“La mia fede mi porta a vedere il Cristo dappertutto: un falegname, un idraulico. Tutti gli uomini portano Gesù nel cuore. Ci ha detto che Dio va cercato dentro di noi, non altrove. È forse per questo che la mia mente resta aperta a qualunque soluzione” – ha detto Renato. E, anche in questo caso, sono state tante le canzoni attraverso le quali la sua fede è stata dichiarata, la sua conversione è stata raccontata, musicata forse meglio di tante chiacchiere e parole vuote.
Dagli anni ’80, quando cantava “Potrebbe essere Dio” (“E non c’è Dio sulla luna, ma in questa terra che trema […] Se mai, un Dio, non ce l’hai, io ti presenterò il mio. Dove abita, io non saprei, magari in un cuore, in un atto d’amore”), alla sua devozione alla Madonna portata anche a Sanremo nel 1995 con la canzone “Ave Maria” (“Ave Maria. Stai, con la povera gente, stai. Dai colore a chi non ha niente […] Ave Maria. Un abbraccio ancora, tu puoi farlo, Maria. Un’altra volta, Maria”).
Fino alla più recente “Gesù”, del 2018, dove Renato Zero chiede perdono a Dio per i peccati dell’intera umanità: “Gesù: non ti somigliamo più. Gesù: la rabbia è colpevole. Come mendicanti trasmigriamo ormai, attraverso monti mari e pericoli”.
“C’è un sole che non vedi, lui ti parla e tu gli credi. È questa la fede” – scrisse, nel 2009, Renato. Se qualcuno gli chiede cos’è la fede, lui risponde così: “Ringrazio Dio per non essersi mai dimenticato di me”.
Vita, fede, Dio: non bisogna aver paura di credere nel Padre che è nei cieli. E Renato Zero ce lo ha pienamente descritto all’interno delle sue canzoni e del suo quotidiano vivere.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: avvenire.it
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