Era solo questione di tempo prima che qualcuno decidesse di proporre una pellicola che racconti di quello che accade quotidianamente a Medjugorje. L’ingrato compito di rendere giustizia ad un luogo che ha regalato a molte persone la felicità e la pace è toccato ad un giovane regista italiano, Simone Visentini, che un giorno ha ricevuto un messaggio da Dio che lo invitava a fare un film sulla collina dei miracoli.
Il film si chiama ‘In fondo alla salita’ e narra della storia di un ragazzo che vive una vita sregolata, fatta di eccessi, droghe, alcol e relazioni sessuali occasionali. Un giorno sua madre si ammala di tumore, il suo mondo gli crolla improvvisamente addosso e le sue priorità, prima legate agli effimeri piaceri della vita, cambiano in un istante.
Il giovane depresso e disperato dall’idea di perdere la madre si mette a sua disposizione 24 ore su 24. La donna un giorno di forte malessere lo chiama a se e gli chiede di portare per lei una lettera alla Gospa a Madjugorje, il giovane non sa nulla di queste cose, ma dopo aver preso qualche informazioni si incarica di adempiere il desiderio della madre.
Una volta giunto nel paese delle apparizioni il suo stato d’animo cambia, la sua rabbia per il mondo e per il destino funesto della madre vengono sostituiti da una strana sensazione di Pace che lo porta a cambiare punto di vista sulla vita e sulla religione.
Insomma il canovaccio del film riprende molte delle storie narrate dai protagonisti reali e celebra, in un certo senso, l’enorme forza spirituale che si annida in quel luogo. Il sito ‘Cristiani Today’ ha intervistato il protagonista della pellicola Emanuele Marzani chiedendogli finalità del film e le emozioni provate.
L’attore prima esprime la sua gioia per essere stato scelto come protagonista per un film dal significato così profondo: “Sono stati dei momenti emozionanti perché stiamo realizzando questo film con l’obiettivo di mandare un messaggio di amore e di speranza a tutti i giovani del mondo e fargli capire che solo al fianco di Gesù, tutto diventa bellissimo”. Poi racconta un aneddoto peculiare legato alle riprese: “Le riprese sono state fatte con delle temperature climatiche veramente sfavorevoli, addirittura toccavano -20°. Però, queste temperature ci hanno aiutato ad interpretare alcune scene del film, per esempio sul Monte Kricevac vi era una scena in cui dovevo interpretare tutta la rabbia che avevo dentro ed il dolore … la temperatura mi ha aiutato tantissimo nell’interpretazione della sofferenza”.
Le premesse sembrano davvero interessanti non ci resta che attendere che le riprese siano ultimate e che il film esca nelle sale cinematografiche italiane per essere ammirato in tutta la sua bellezza.
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