La cripta di San Benedetto si trova nei sotterranei di ciò che resta della Basilica di Norcia. Ora, dopo il drammatico sisma, è stata messa in sicurezza.
Un intreccio di tubi d’acciaio, posti a sorreggere le mura dell’intera struttura, ha reso possibile questa delicata operazione. In questo modo, sarà possibile quindi sorreggere anche la gloriosa storia del santo patrono d’Europa e di tutto il monachesimo occidentale.
Il video sensazionale dentro la Basilica di Norcia colpita dal sisma
Ci sono purtroppo voluti ben quattro anni per rimuovere le macerie causate dal sisma del 2016. Tuttavia, dopo questa operazione le opere di riqualificazione continueranno.
Il funzionario della Soprintendenza delle Belle arti dell’Umbria Giuseppe Lacava ha commentato all’agenzia Ansa i lavori che si stanno effettuando. L’agenzia, infatti, è riuscita a realizzare uno splendido video entrando all’interno della Basilica, per scendere nella cripta e affacciarsi sull’antico monastero ancora pericolante.
Appena entrati si è trovato un muro di 4 metri di macerie
“Quando siamo entrati subito dopo il terremoto ci siamo trovati di fronte un muro di macerie e reperti di grande valore alto anche 4 metri“, ha spiegato. “Nei giorni scorsi abbiamo ultimato l’ultima fase di svuotamento, quella forse più complicata dato che siamo intervenuti nella cripta”.
Ora quindi che la cripta è svuotata, l’interno della struttura si trova in stato di sicurezza. Anche se durante i lavori si è constatato che “purtroppo il campanile è andato distrutto”.
L’obiettivo è quello di fare partire la ricostruzione per il 2021
“Ora attendiamo il progetto che è già stato individuato da parte della Soprintendenza Speciale, organo attuatore della costruzione”, ha così affermato Lacava. “L’obiettivo da raggiungere per il 2021 è quello di riuscire ad approvare il progetto e iniziare la ricostruzione“.
L’ingegnere ha infine spiegato che “le tre fasi che hanno portato allo svuotamento e alla messa in sicurezza della Basilica sono state propedeutiche anche per mettere immediatamente a disposizione dei progettisti l’edificio e quindi procedere alla cantierizzazione“.
Giovanni Bernardi