Nella chiesa di Santa Giustina di Rimini un uomo ubriaco è entrato in chiesa e ha aggredito il parroco.
Il rispetto per la Chiesa e la sacralità della fede, insomma, pare venire sempre più meno. Ormai chiunque si arroga il diritto di non rispettare i cristiani addirittura con violenze in pieno centro, alla luce del giorno. Una situazione drammatica e dolorosa che dovrebbe portare tutti a una seria riflessione sulla direzione che la nostra società sta, ormai da tempo, tristemente imboccando.
L’uomo era, in questo caso, completamente ubriaco. Le sue origini sono state descritte come dell’Est Europa. Inizialmente, l’uomo è entrato dentro la Parrocchia riminese chiedendo alcuni soldi al parroco, spiegandogli di essere affamato. Il prete, a differenza di quanto molti potrebbero pensare visto l’esito della vicenda, non si è rifiutato di offrire il suo aiuto.
Al contrario, subito ha portato del cibo all’uomo. Che però, secondo quanto riportano le cronache, era sempre più alterato dall’alcol. Così ha iniziato ad aggredire in maniera violenta il povero sacerdote malcapitato. Perciò ha cominciato a chiedergli dei soldi, e non più solo cibo. Finendo cioè per cercare di derubarlo in pieno centro, nella sua parrocchia.
Alcune persone però si trovavano nei paraggi, e hanno cominciato a rendersi conto di quanto stava accadendo, e della difficoltà del sacerdote di fare fronte agli atteggiamenti di quest’uomo che stava diventando sempre più violento. Così sono state allertate le forze dell’ordine, che in non molto tempo sono arrivate sul posto.
Una volta trovatisi di fronte alla scena, sono riusciti a ristabilire la quiete e a identificare l’uomo che stava molestando il prete. Il sacerdote, alla fine di tutto, si è rifiutato di sporgere denuncia. Tuttavia la vicenda dimostra sempre più il crescere di atteggiamenti irrispettosi verso i luoghi della fede cristiana. Un sacerdote, in quanto tale, non può essere visto come persona da aggredire e non rispettare.
Al contrario, è proprio ai sacerdoti che va portato maggiore rispetto in quanto uomini che parlano e agiscono, non per autorità propria e nemmeno per mandato o delega della comunità, ma in persona di Cristo stesso, e a nome della Chiesa. La missione peculiare del sacerdote è di seguire Cristo e amarlo nei fratelli, agendo nel nome e nella persona di Cristo Capo per il bene delle anime tutte.
Lo stesso amore che il sacerdote dona agli uomini, ha diritto di riceverlo dal prossimo. Al contrario, però, sempre più spesso i luoghi di culto, i simboli della fede e i cristiani vengono dileggiati, offesi e maltrattati. Si pensa che siano come “obbligati” a fare la carità, e che per questo se non offrono dei soldi si ha il diritto di derubarli. Troppo spesso, perciò si sentono notizie che parlano di aggressioni, furti, atti vandalici verso sacerdoti, fedeli e chiese. Tutto ciò è vergognoso e andrebbe denunciato ad alta voce.
Giovanni Bernardi
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