Roma | Aggredito don Coluccia, il prete anti spaccio: colpito e minacciato, non si arrende

Don Antonio Coluccia, il sacerdote che lotta contro lo spaccio di droga, è stato nuovamente aggredito e minacciato, tra insulti e lanci di bottiglie. 

nuova aggressione a don Coluccia
Don Coluccia: nuova aggressione al prete anti spaccio – Foto Ansa -lalucedimaria.it

Noto come prete anti spaccio, don Antonio Coluccia è stato nuovamente vittima di un’aggressione da parte dell mondo criminale che combatte. Più volte si è cercato di fermarlo, tanto da essersi resa necessaria la scorta per proteggere questo sacerdote che sfida il male con coraggio.

Il sacerdote risulta scomodo a molti. Da anni ormai in prima linea contro il racket si adopera per cercare di bloccare l’attività di spacciatori di droga e sentinelle che collaborano con loro nelle zone di Tor Bella Monaca e dintorni, a Roma.

Va nei quartieri di spaccio e parla, a bordo di un’automobile munita di altoparlanti, o a piedi, sempre con un diffusore della voce al seguito.

La nuova aggressione a don Coluccia e la sua volontà di proseguire la missione

Don Coluccia fa sentire la sua voce di sacerdote e uomo di Dio cercando di dissuadere i criminali e affermando con forza parole di speranza e di amore. Non esita a pronunciare apertamente il nome di Gesù nei suoi discorsi, sostiene i cittadini di quei quartieri problematici, le famiglie delle vittime della droga.

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Don Antonio Coluccia – Foto Ansa – lalucedimaria.it

Si contrappone agli spacciatori diffondendo tutto l’opposto, il vero bene, perciò è stato definito il “pusher di Gesù”.

La sua opera è piena del coraggio della fede e di conseguenza non può non incorrere nell’odio feroce e violento. Domenica 1 settembre 2024 si trovava nel Quarticciolo dove la sera era in corso una manifestazione pubblica per la legalità.

Mentre era in corso il corteo prima ci sono stati gli insulti urlati a gran voce. A questi sono seguiti lanci di vari oggetti dalle finestre: sassi, bastoni e bottiglie di vetro sono state scagliate contro di lui che è stato protetto dalla scorta.

Sei un Buscetta era uno degli insulti, in riferimento al famoso pentito di mafia. Ma sono arrivate anche pesanti minacce di morte:hai le ore contate, prima o poi ti ammazziamo“.

Il sacerdote non si è scomposto più di tanto: imperterrito intende proseguire la sua opera di sensibilizzazione dei territori in cui avviene costantemente lo spaccio di droga, che limitano fortemente la sicurezza e la libertà dei cittadini che vi ci abitano.

Non è la prima aggressione: l’attentato di un anno fa

La sua determinazione è forte nonostante don Coluccia non sottovaluti affatto la gravità della situazione. Esattamente un anno fa, a fine agosto 2023 un altro attentato aveva avuto conseguenze anche più gravi.

Sempre durante una marcia per la legalità un ragazzo si era scagliato a folle velocità con lo scooter contro il sacerdote con il preciso intento di investirlo. A salvarlo era stato uno degli agenti di scorta che si è prontamente frapposto in difesa rimanendo però ferito.

Per quell’episodio come per quello di questi giorni don Coluccia ha ricevuto la solidarietà da molte parti. Anche il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha voluto esprimere il suo sostegno, così come la vicinanza è giunta anche da altre parti del mondo politico e sociale.

L’azione ferma e decisa di don Coluccia continuerà: non solo contro il traffico di droga, ma anche contro il degrado e lo stato di abbando che dominano in determinati quartieri di Roma. La sua missione non si ferma neppure davanti al rischio della morte, trapelando un amore che vince su tutto.

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