Era il 1985 quando uno degli uomini più potenti al mondo, il presidente degli Stati Uniti, Ronald Reagan, si inchinava alla potenza della Vergine Maria. L’ex attore hollywoodiano non era un cattolico, ma era a conoscenza delle apparizioni di Fatima e del messaggio che la Madonna aveva consegnato ai tre pastorelli. In quel periodo il mondo era diviso in due blocchi e la guerra fredda aveva logorato sia l’occidente che l’oriente, dunque la fede in Dio rimaneva un alleato potente contro la Russia atea e comunista.
In questa temperie diplomatica complicata il presidente USA fece visita ad uno dei paesi alleati in Europa, il Portogallo, ed approfittò di quella occasione per esprimere il proprio parere sull’importanza di Fatima e dunque per sillogismo sull’importanza di Dio. Reagan comincia con un riferimento alla base delle costituzioni moderne, quel diritto inalienabile dell’uomo che dev’essere difeso ad ogni costo: “La nostra rivendicazione di libertà umana e il nostro suggerimento che i diritti inalienabili vengano da qualcuno di più grande di noi si basano sul trascendente”.
Questo aggancio alla fede serve a Reagan per introdurre la sua affinità con il pontefice Giovanni Paolo II ed il suo apprezzamento per quanto fatto da questo nella lotta contro il comunismo: “Nessuno ha fatto di più per ricordare al mondo la verità della dignità umana, così come il fatto che la pace e la giustizia iniziano con ciascuno di noi, di quell’uomo speciale che è venuto in Portogallo qualche anno dopo aver subito un terribile attentato. È venuto qui, a Fatima, sede del vostro grande santuario, mosso dalla sua speciale devozione per Maria, per chiedere il perdono e la compassione tra gli uomini, per pregare per la pace e per il riconoscimento della dignità umana nel mondo”.
Il presidente USA continua il suo discorso parlando di ciò che ha provato quando ha incontrato per la prima volta il Santo Padre, quindi racconta di quella volta che ha parlato con il Papa in Alaska: “Quando ho incontrato papa Giovanni Paolo II, l’anno scorso in Alaska, l’ho ringraziato per la sua vita e per il suo apostolato. Ho osato suggerire che l’esempio di uomini come lui e le preghiere delle persone semplici in tutto il mondo, persone semplici come i pastorelli di Fatima, hanno più potere di tutti i grandi eserciti e gli statisti del mondo”.
Nella parte conclusiva del suo discorso Reagan afferma di avere molto da imparare dal Portogallo e dal suo popolo, a suo modo di vedere la grandezza di una nazione deriva da chi la abita, e dalle loro abitudini. Nel caso del paese lusitano queste abitudini testimoniano la grandezza della fede che anima il suo popolo, testimonianza di cui il presidente USA dice: “Vi dico che il potere risiede in questo, che qui si trova la realizzazione finale del senso della vita e del proposito della storia e che in questo si rinviene anche la base di un’idea rivoluzionaria – l’idea che gli uomini abbiano il diritto di determinare il proprio destino”.