La Chiesa di Dio si arricchisce di nuovi Santi e Beati. Persone che hanno donato la vita, per Dio ed anche per il prossimo, come il giudice Livatino.
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Sarà Beato il giudice Rosario Livatino, ucciso dalla mafia nel 1990. L’autorizzazione al decreto è stata data direttamente da Papa Francesco.
Papa Francesco approva la beatificazione di Rosario Livatino
Il Santo Padre ha dato l’autorizzazione: il giudice “ragazzino”, Rosario Livatino, sarà presto innalzato agli onori degli altari fra i Beati. Il Cardinale Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha presentato la documentazione a Papa Francesco lo scorso 21 dicembre e il Pontefice ha riconosciuto in lui le Virtù eroiche che gli consentono l’innalzamento a Beato.
Il giudice ragazzino
Livatino era nato a Canicattì nel 1952 ed è ucciso dalla mafia il 21 settembre del 1990 mentre, come tutti i giorni e senza scorta, si recava a lavoro in Tribunale ad Agrigento. Un agguato in piena regola, Livatino fu colto di sorpresa, tanto che tentò di fuggire a piedi dalla sua auto. Ma venne comunque raggiunto dai colpi di pistola sparati a bruciapelo dai suoi assassini.
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Era solo l’ultimo di una serie di “giudici che dovevano esser tolti di mezzo”, come Falcone e Borsellino. Il loro indagare sul binomio Stato – Mafia e su quella che, poi, diventerà la vera e propria Tangentopoli, dava fastidio a molti. “Dovevano essere eliminati” – diranno, poi, i vari pentiti di mafia ascoltati nei vari processi.
Livatino: un esempio di fede e impegno
“Un esempio non soltanto per i magistrati, ma per tutti coloro che operano nel campo del diritto. Per la coerenza tra la sua fede e il suo impegno di lavoro e per l’attualità delle sue riflessioni” – ha spiegato Papa Francesco. Un uomo attento, anche alla dimensione spirituale della singola persona, capace di condannare ma anche di capire, dando, come lui stesso scriveva, “alla legge un’anima”.
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1993 – 2020: gli anni per la causa di Beatificazione
La sua causa di beatificazione iniziò nel lontano 1993, a soli 3 anni dalla sua morte, per volere dell’allora Cardinale di Agrigento, Monsignor Ferraro. Ma solo nel 2011, con il decreto per l’avvio del processo diocesano di beatificazione, il tutto è partito ufficialmente. Ieri, l’approvazione della sua Beatificazione da parte di Papa Francesco.
Un uomo dalle virtù eroiche, un giovane di soli 37 anni che ha donato la vita e che ora proteggerà la terra per la quale ha sempre lottato dall’alto.
ROSALIA GIGLIANO