Nel mese di Marzo del 1884, a Napoli, a casa del Commendatore Agrelli, accadde un fatto straordinario, grazie alla recita del Santo Rosario.
La figlia del Commendatore, che si chiamava Fortunatina, era molto malata ed ebbe l’apparizione della Madonna. Alla ragazza rivelò un modo per ricevere le grazie. Lei lo applicò alla lettera e guarì inspiegabilmente dal suo male. Ecco le indicazioni della Vergine.
“Chiunque vuol grazie da me, faccia 3 Novene con la recitazione delle 15 poste del Rosario e 3 Novene di ringraziamento”. A testimonianza di questi episodi e in segno di riconoscenza, per le numerose grazie ricevute in seguito alla recita assidua del Santo Rosario, fu lo stesso Bartolo Longo (oggi Beato), promotore e devotissimo del Santuario della Vergine di Pompei, a comporre una “Novena di Impetrazione”, per chiedere grazie alla Madonna e una “Novena di Ringraziamento”.
La prima la scrisse nel Luglio nel 1879 e servì a lui stesso per guarire dalla febbre tifoidea, la seconda nel 1889. Le preghiere possono essere entrambe aggiunte alla recita tradizionale del Rosario, poiché, si sa e si dice che, questo modo di pregare la Madonna sia stato molto efficace per una miriade di fedeli.
Novena d’Impetrazione di Bartolo Longo, tramite il Santo Rosario
Si ponga la prodigiosa immagine in luogo distinto e, potendolo, si accendano due candele, simbolo della fede che arde nel cuore del credente. Quindi si prenda fra le mani la corona del Rosario. Prima di cominciare la Novena, pregare Santa Caterina da Siena che si degni di recitarla insieme a noi.
O Santa Caterina da Siena, mia protettrice e maestra, tu che assisti dal cielo i tuoi devoti allorché recitano il Rosario di Maria, assistimi in questo momento e degnati di recitare insieme con me la Novena alla Regina del Rosario, che ha posto il trono delle sue grazie nella Valle di Pompei, affinché per tua intercessione io ottenga la desiderata grazia. Amen.
O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto. Gloria.
O Vergine Immacolata e Regina del Santo Rosario, tu, in questi tempi di morta fede e di empietà trionfante, hai voluto piantare il tuo seggio di Regina e di Madre sull’antica terra di Pompei, soggiorno di morti pagani. Da quel luogo dov’erano adorati gl’idoli e i demoni, tu oggi, come Madre della divina grazia, spargi dappertutto i tesori delle celesti misericordie. Deh! da quel trono ove regni pietosa, rivolgi, o Maria, anche sopra di me gli occhi tuoi benigni, ed abbi pietà di me che ho tanto bisogno del tuo soccorso. Mostrati anche a me, come a tanti altri ti sei mostrata, vera Madre di misericordia: mentre io con tutto il cuore ti saluto e t’invoco mia sovrana e Regina del Santo Rosario. Salve, Regina.
Ai piedi di Maria
Prostrata ai piedi del tuo trono, o grande e gloriosa Signora, l’anima mia ti venera tra gemiti ed affanni, onde è oppressa oltre misura. In queste angustie ed agitazioni in cui mi trovo, io alzo confidente gli occhi a te, che ti sei degnata di eleggere per tua dimora le campagne di poveri ed abbandonati contadini. E là, di fronte alla città ed all’anfiteatro, ove regna silenzio e rovina, tu, come Regina delle vittorie, levasti la tua voce potente per chiamare da ogni parte d’Italia e del mondo cattolico i devoti tuoi figli ad erigerti un Tempio.
Deh! ti muovi al fine a pietà di quest’anima mia che giace avvilita nel fango. Pietà di me, o Signora. Pietà di me che sono oltremodo ripieno di miserie e di umiliazioni. Tu, che sei lo sterminio dei demoni, difendimi da questi nemici che mi assediano, tu, che sei l’aiuto dei cristiani, traimi da queste tribolazioni in cui verso miserevolmente. Tu, che sei la vita nostra, trionfa sulla morte che minaccia l’anima mia in questi pericoli cui trovasi esposta; ridonami la pace, la tranquillità, l’amore, la salute. Amen. Salve, Regina.
I miracoli del Santo Rosario, ottenuti da Maria
Il sentire che tanti sono stati da te beneficati, solo perché sono ricorsi a te con
fede, m’infonde novella lena e coraggio d’invocarti in mio soccorso. Tu già
promettesti a S. Domenico che chi vuol grazie col tuo Rosario le ottiene. Ed io, col
tuo Rosario in mano, oso ricordarti, o Madre, le tue sante promesse. Anzi tu stessa ai
dì nostri operi continui prodigi per chiamare i tuoi figli a onorarti nel Tempio di
Pompei. Tu dunque vuoi tergere le nostre lacrime, vuoi lenire i nostri affanni! Ed io
col cuore sulle labbra, con viva fede ti chiamo e t’invoco.
Madre mia! Madre cara! Madre bella! Madre dolcissima, aiutami! Madre e Regina del Santo Rosario di Pompei, non più tardare a stendermi la mano tua potente per salvarmi: ché il
ritardo, come vedi, mi porterebbe alla rovina. Salve, Regina.
E a chi altri mai potrei ricorrere, se non a te che sei il sollievo dei miserabili, il
conforto degli abbandonati, la consolazione degli afflitti? Io te lo confesso, l’anima
mia è miserabile: gravata da enormi colpe, merita di ardere nell’Inferno, indegna di
ricevere grazie. Ma non sei tu la speranza di chi dispera, la Madre di Gesù, unico
mediatore tra l’uomo e Dio, la potente nostra avvocata presso il trono dell’Altissimo,
il rifugio dei peccatori? Deh! solo che tu dica una parola in mio favore al tuo Figlio,
ed egli ti esaudirà. Chiedigli, dunque, o Madre, questa grazia di cui tanto io ho
bisogno (…). Tu sola puoi ottenermela. Tu che sei l’unica speranza mia, la mia consolazione, la mia dolcezza, tutta la vita mia. Così spero. Amen. Salve, Regina.
O vergine del Santo Rosario
O Vergine e Regina del Santo Rosario, tu che sei la figlia del Padre celeste, la
Madre del Figlio divino, la Sposa dello Spirito Santo. Tu che tutto puoi presso la
Santissima Trinità, devi impetrarmi questa grazia tanto a me necessaria, purché non
sia di ostacolo alla mia salvezza eterna (…).
Te la domando per la tua Immacolata Concezione, per la tua divina maternità, per i tuoi gaudi, per i tuoi dolori, per i tuoi trionfi. Te la domando per il cuore del tuo amoroso Gesù, per quei nove mesi che lo portasti nel seno, per gli stenti della sua vita, per l’acerba sua Passione, per la sua morte in croce, per il Nome suo santissimo, per il suo Preziosissimo Sangue. Te la domando, infine, per il Cuore tuo dolcissimo, nel nome tuo glorioso, o Maria, che sei stella del mare, Signora potente, Mare di dolore, porta del Paradiso e Madre di ogni grazia. In te confido, da te tutto spero, tu mi devi salvare. Amen. Salve, Regina.
Regina del Santo Rosario, prega per noi. Affinché diventiamo degni delle promesse di Cristo.
Preghiamo. O Dio, il tuo unico Figlio, ci ha acquistato con la sua vita, morte e risurrezione, i beni della salvezza eterna. Concedi a noi che, venerando questi misteri nel Santo Rosario della Vergine Maria, imitiamo ciò che contengono e otteniamo ciò che promettono. Per Cristo Nostro Signore.
Amen.
S. Domenico e S. Caterina, otteneteci le grazie del Rosario
O Santo sacerdote di Dio e glorioso Patriarca San Domenico, che fosti l’amico, il figlio prediletto e il confidente della celeste Regina e tanti prodigi operasti per virtù del S. Rosario. E tu, Santa Caterina da Siena, figliuola primaria di quest’Ordine del Rosario e potente mediatrice presso il trono di Maria e presso il Cuore di Gesù, da cui avesti scambiato il cuore. Voi, Santi miei cari, guardate le mie necessità e abbiate pietà dello stato in cui mi trovo.
Voi aveste in terra il cuore aperto ad ogni altrui miseria e la mano potente a sovvenirla: ora in Cielo non è venuta meno né la vostra carità, né la vostra potenza. Pregate per me la Madre del Rosario ed il Figlio Divino, giacché ho gran fiducia che per mezzo vostro potrò conseguire la grazia che tanto desidero. Amen.
Salve, Regina; 3 Gloria.
Antonella Sanicanti