Uno dei momenti maggiormente apprezzati del Royal Wedding è stato sicuramente il sermone pronunciato da Padre Curry. Il Sacerdote è riuscito con semplici parole a far passare un messaggio fondante per tutte i fedeli del mondo, siano essi cristiani, musulmani o induisti: la forza dell’amore. La carica di sentimento, la passione, l’amore appunto con il quale questo sacerdote americano ha parlato di Dio ha commosso l’intero web, convinto le testate giornalistiche, anche quelle notoriamente secolarizzate come il ‘The Guardian‘, ed appassionato milioni di persone che hanno visto in quelle semplici parole la vera via per parlare di religione.
Qual è stato il segreto di padre Curry? Cosa nelle sue parole è diverso dai sermoni che si sentono quotidianamente nelle chiese? Se guardiamo al messaggio di fondo praticamente nulla, ma se analizziamo la forma con la quale lo ha veicolato praticamente tutto. Il sacerdote ha parlato dell’amore come dell’entità fondante della vita stessa, come del motore delle nostre azioni e della nostra vita e lo ha fatto citando Martin Luther King, discostandosi dalla dottrina e dalle parole scritte nel Vangelo ma riuscendo, allo stesso tempo, a riportare il messaggio alla sua fonte originale: Dio.
Il sermone di padre Curry al Royal Wedding: “La fonte dell’amore è Dio”
Dopo aver letto un passo del Vangelo riguardante Salomone, padre Curry comincia a parlare del potere insito nell’amore: “Il potere dell’amore è sconvolgente. La forza che nasce dal sentirsi amati per la prima volta, dal sapere che qualcuno tiene realmente a voi è senza eguali”, afferma il sacerdote che poi aggiunge: “Non c’è niente di più potente dell’amore, non solo da un punto di vista esclusivamente romantico, ma in ogni ambito della vita”. Padre Curry spiega come proprio il potere dell’amore che ci permette di andare avanti e non è un caso, sottolinea ancora il sacerdote, che Gesù ci abbia invitati ad amarci l’un l’altro, poiché è proprio l’amore il dono più potente che ci ha consegnato Dio “E’ proprio Dio la fonte di questo amore”.
Insomma ciò che ha colpito del discorso di questo sacerdote americano non è stato tanto il messaggio né le parole ed i riferimenti utilizzati per farlo passare, bensì l’ardore con il quale lo ha pronunciato, dimostrazione del fatto che in quelle parole lui crede e di quell’amore divino di cui parla lui si nutre quotidianamente. Se solo tutti i preti e tutti i fedeli riuscissero a far trasparire lo stesso trasporto, oggi ci sarebbero meno persone che ritengono la religione un retaggio ingombrante del passato.
Luca Scapatello