Padre Sergio ha raccontato una giornata intensa tra parrocchiani e malati, spiegando come il continuo lavoro lo gratifichi nonostante sia sottovalutato.
Dopo 8 ore di confessioni, una visita ad un malato ed aver dato una direzione spirituale, il parroco si è sentito dire che aveva passato la giornata a non fare nulla.
Il buon fedele sa che durante una settimana deve andare a Messa la domenica (almeno) e qualche giorno prima andare a confessare i propri peccati. Gli incontri in parrocchia possono essere molti di più e ogni volta che uno dei fedeli ha di bisogno, ad accoglierlo c’è il Sacerdote. Nonostante il ruolo cruciale che svolge questo Pastore durante la settimana, non sempre i fedeli lo riconoscono. Spesso infatti il Parroco viene visto come un funzionario della Chiesa a cui spetta uno stipendio e poco lavoro.
Sebbene in alcune comunità ci siano in effetti pochi fedeli, il lavoro svolto dai parroci non si limita all’accogliere i parrocchiani, confessarli e dire la Santa Messa. Nel corso di una settimana il parroco battezza bambini, tiene corsi prematrimoniali, catechizza, fa visita ai malati e benedice gli appartamenti dei fedeli etc… . Senza contare il fatto che la Messa va preparata, dunque va scritto il sermone. Quanto tempo dunque rimane a disposizione di questi uomini da dedicare a sé stessi e alla preghiera? Già questo dimostra come il lavoro del Parroco sia tutt’altro che semplice e poco faticoso, inoltre bisogna ricordare a chi lo sminuisce la valenza spirituale che ha il parroco per una comunità.
Per farvi capire quanto il ruolo del Sacerdote possa essere sottovalutato, vi riportiamo degli stralci di un racconto di Padre Sergio. Il Parroco spiega che quella mattina si era appena alzato e quando è entrato in parrocchia ha trovato una fila di fedeli che lo aspettavano: “Ieri ho iniziato alle sette del mattino a confessare; e credo di averlo fatto per circa otto ore. Appena sono uscito dalla sagrestia e ho visto tutte quelle persone ad aspettarmi, la prima cosa che ho pensato è stata: ‘Oggi non farò colazione, e credo che non riuscirò neanche a pranzare'”.
Il Sacerdote non era preoccupato dal fatto che avrebbe mangiato chissà quando, ma poiché era a conoscenza dell’appuntamento che lo attendeva nel primo pomeriggio. Il giorno prima aveva concordato con una famiglia che sarebbe passato a trovare il figlio malato. Per fortuna l’ultimo fedele si è alzato poco prima che arrivasse la famiglia a prelevarlo. Un fatto che ritiene tutt’altro che casuale: “Credo che il mio Dio abbia sistemato tutto per il bene di quelle persone che avevano bisogno del suo amore“.
Conclusa la visita al ragazzo, il Sacerdote ha ricevuto la chiamata di un amico al quale ha raccontato l’intensa giornata vissuta fino a quel momento, ma si è sentito rispondere: “Non mi pare tu abbia fatto granché“. Come se questo non bastasse una seconda persona, quando gli ha raccontato la giornata fitta di impegni, gli ha risposto: “Che peccato, hai sprecato tutta la giornata”.
Inizialmente Padre Sergio era immalinconito per quelle parole, ma quando ha ripensato a quanto bene aveva fatto nel corso della giornata ha ritrovato il sorriso. La sera, infatti, durante la recita del Rosario (ecco due errori che commettiamo spesso nel recitarlo) ha ringraziato la Madonna dicendole: “‘Adoro perdere tempo in questo modo’; e l’ho anche ringraziata per tutti i sacerdoti che vengono criticati dai loro fedeli perché secondo loro non fanno che perdere tempo”.
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Luca Scapatello
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