C’era grande apprensione per la salute di padre Maccalli, rapito in Niger la notte tra il 17 ed il 18 settembre, oggi è arrivata la notizia che il sacerdote e vivo e che sono cominciate le trattative con i rapitori.
La notizia del rapimento di padre Maccalli in Niger aveva fatto temere che i rapitori avessero potuto porre fine alla sua vita. Per la verità tale timore è stato incrementato da alcune realtà cristiane che nelle scorse ore hanno diffuso la notizia della morte del missionario. La smentita a queste voci è arrivata tramite le pagine di ‘Avvenire‘ sulle quali si legge che padre Macalli è ancora vivo e che presto verranno organizzate le trattative per ottenere il suo rilascio.
La buona notizia è giunta all’Agenzia Sir tramite una comunicazione fornita da padre Mandonico. In un comunicato dell’agenzia di stampa infatti si legge: “Abbiamo appena ricevuto notizia da padre Andrea Mandonico, della Società delle missioni africane, che padre Gigi Maccalli è vivo. Ieri sera gli ha telefonato il vescovo di Niamey per riferire che la polizia nigerina ha assicurato appunto che padre Gigi è vivo e sperano di iniziare le trattative appena i rapitori si faranno vivi”.
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Continua la violenza ai danni dei cristiani nel mondo
Nella speranza che il rapimento di padre Maccalli si concluda con una liberazione, non si può non notare come in alcune parti del mondo la vita dei cristiani sia sotto costante rischio. Secondo i dati forniti da ‘Aiuto alla Chiesa che Soffre‘ riferiti al periodo che va da novembre 2016 ad ottobre 2017, sono oltre 215 milioni i cristiani perseguitati nel mondo. Le cifre sono preoccupanti anche per quanto riguarda il numero degli omicidi: 3060 i cristiani uccisi nel periodo di tempo analizzato, a cui si aggiungono le 1922 incarcerazioni e le 793 chiese distrutte.
In molti casi le persecuzioni sono dovute alla presenza sul territorio di gruppi religiosi estremisti, principalmente di matrice islamica. Sebbene non si abbiano ancora notizie certe a riguardo (non sono ancora stati stabiliti contatti con i rapitori) si pensa che anche nel caso di padre Maccalli sia così. I maggiori indiziati sono gli appartenenti alle tribù nomadi dei Peleus (o Fulani, come li chiamano in Nigeria) di recente avvicinatisi a posizioni estremiste.
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Luca Scapatello