Da tempo si discute attorno alla Sacra Sindone, con tesi e controtesi che si confrontano intorno all’antico tessuto che avvolse, per i credenti, il Figlio di Dio. Adesso c’è una grande novità.
Ora è arrivata però una straordinaria scoperta che farà sicuramente aprire gli occhi a molti, e instillerà senza dubbio una domanda molto forte anche a chi continua a ostinarsi a non riconoscere la Verità che il Signore ha donato all’umanità.
La comunità scientifica in più occasioni si è mostrata purtroppo tristemente divisa, con una parte agguerritamente ostile alla fede cristiana. La sola idea di una prova così grande della vita terrena di Gesù, evidentemente, mette profondamente in crisi le certezze di chi vive un ateismo militante e ideologicamente schierato in maniera preconcetta.
Si è provato in tutti i modi ad affermare che si tratta di un falso medievale, ma di tutti i tentativi di dare un supporto scientifico a questa tesi, mai nessuno è andato fino in fondo. Ci sono infatti domande che non possono essere eluse e che chiedono una spiegazione scientifica che, evidentemente, non si riesce a trovare.
Ad esempio, ci si chiede: come è stato possibile che l’immagine di un uomo si sia impressa su un telo di lino senza tuttavia utilizzare alcun tipo di metodo chimico o pittorico? Di fronte a questa domanda, il sito ilmamilio ha rivelato che alcuni ricercatori dell’Enea di Frascati si sono rimboccati le maniche e hanno provato a dare una risposta.
Nei tre vangeli sinottici, infatti, si parla di trasfigurazione di Gesù, ovvero del passaggio da forma umana a una radiazione di luce. Che questo fatto potesse risultare al centro di una scoperta scientifica, tuttavia, in pochi lo avrebbero immaginato.
Gli scienziati di Frascati sono infatti partiti proprio da questo assunto per dare una spiegazione scientifica alla Sacra Sindone. Per gli studiosi, infatti, fu proprio in questo modo che il Figlio di Dio, nel giorno della Resurrezione, lasciò la sua immagine impressa nel lenzuolo di lino che avvolgeva le sue spoglie all’interno del sepolcro.
Insomma, al vaglio degli scienziati è arrivata la cosiddetta ipotesi “radiativa”. In questo modo si tenta di spiegare l’origine di quella della doppia figura umana che appare debolmente sul lenzuolo e che ricorda il calvario della Crocifissione.
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Così dai laboratori dell’Enea di Frascati, scrive il sito locale, sono giunti risultati a dir poco sorprendenti. Gli scienziati Giuseppe Baldacchini e Paolo di Lazzaro avrebbero cioè dimostrato che se si prova a utilizzare un laser a raggi ultravioletti per un processo di irradiazione su di un tessuto di lino, la colorazione che si ottiene è praticamente identica a quella presente sulla Sacra Sindone.
L’esito dello studio, quindi, è risultato a dir poco sorprendente. Nessuno era mai riuscito infatti a riprodurre in maniera così analoga la proprietà chimica legata al sudario che avvolse il Signore prima della sua iniziale ascesa al cielo.
Una testimonianza quindi assolutamente sconvolgente su una delle più grandi reliquie della storia del cristianesimo e dell’umanità è venuta alla luce, è proprio il caso di dirlo, in questi giorni. Resta aperto il dibattito della comunità scientifica, e come noto le tesi preconcette e le ideologie sono difficili da sradicare. Ma è difficile passare sopra a una prova come questa, che se non verrà lasciata in sordina aprirà certamente importanti spazi di confronto.
Giovanni Bernardi
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