Quanto è importante il Sacramento della Confessione? Quante volte sentiamo dire, anche da chi si professa cristiano, che la Confessione è un atto inutile e poco dignitoso; inopportuno, quindi, umiliarsi davanti ad un altro uomo (seppur nelle vesti di un sacerdote) e dichiarare di aver peccato?
Il video qui sotto ci chiarisce un po’ le idee, grazie ad una catechesi molto dettagliata sull’argomento.
A parte il fatto che il peccato è una condotta comune che sappiamo di dover debellare, mentre l’ammetterlo non può che destare ammirazione e accreditarci umiltà e umanità, si tralascia, forse, il fatto che quel sacerdote, in quel preciso istante della Confessione, non è li come uomo, ma come vicario del Signore ed è a lui, a Dio, che noi confessiamo le nostre colpe e chiediamo perdono.
La pratica del domandare “scusa se si è in errore”, tra l’altro, ci abitua anche a non essere, costantemente, facile preda della vana gloria, che ci vorrebbe indurre a pensare che bastiamo a noi stessi e che siamo appagati dalla bontà e dalla infallibilità delle nostre azioni quotidiane.
D’altro canto, coloro che praticano regolarmente la Confessione (e per un cristiano è un dovere -ricordiamolo) conoscono sin troppo bene quella sensazione di liberazione, di leggerezza dell’anima, riconciliata e rimessa nelle grazie e nelle mani del Padre, che si prova all’uscita dal confessionale.
La Confessione, infatti, ripulisce il nostro essere da ogni inadempienza e colma ogni mancanza, riannodandoci al Creatore e ridonandoci l’essenza stessa della nostra natura umana, debole, ma, allo stesso tempo, capace di rinfrancarsi.
Antonella Sanicanti
https://www.youtube.com/watch?v=hyGyYPGvsvM