È una delle devozioni più belle che la Chiesa ci offre, radicata molto indietro nel tempo, e celebra Gesù, centro della nostra esistenza, e il suo Cuore, che ci ama e ci guida.
La festa del Sacro Cuore di Gesù non nasce di recente, ma ci porta indietro di secoli, partendo proprio da chi ha vissuto con il Signore.
Il Sacro Cuore di Gesù: come nasce questa festa
Una festa speciale e particolare quella che la Chiesa tutta si appresta a festeggiare dopo la discesa dello Spirito Santo, la Santissima Trinità, il Corpus Domini, la liturgia pone la sua attenzione su di un altro elemento importantissimo per la nostra fede: il Sacro Cuore di Gesù.
Il venerdì dopo la seconda domenica dopo Pentecoste e, esattamente, 8 giorni dopo il Corpus Domini (se lo si celebra il giovedi) la Chiesa pone la sua attenzione sull’amore che Gesù ci ha donato, facendolo scaturire interamente dal suo Cuore.
Un amore forte, intenso, il suo donarsi senza chiedere nulla in cambio. Il suo Cuore che si è mostrato a tanti Santi nel corso dei secoli e che, ancora oggi, raccoglie introno a sé tantissimi devoti, anche grazie alla pia pratica dei primi 9 venerdì del mese. Ma partiamo dall’inizio.
Il Cuore di Gesù: un organo vitale sì, ma anche il segno del suo infinito amore, della sua umanità, di quella sua unione con il Divino. Ciascuno di noi ha, almeno una volta nella vita, visto un’immagine del Sacro Cuore di Gesù e chi mai non si è inginocchiato davanti a questo Dio che porge a noi il suo cuore nelle mani. Un cuore che, con i nostri peccati, abbiamo trafitto tante volte, ma che nonostante tutto, Lui continua a donarci.
San Giovanni: il suo capo verso il cuore di Gesù
Nel corso dei secoli, tanti sono stati i Santi e i Beati ai quali Gesù si è rivelato ed ha mostrato il suo Cuore. Potremmo dire che il tutto ha inizio proprio durante l’Ultima Cena di Gesù con i suoi Apostoli: fu proprio San Giovanni che appoggiò il suo capo al petto di Gesù (come viene anche raffigurato nelle immagini relative a questo episodio).
Il primo sì, che ha sperimentato questo amore incondizionato ma, di certo, non l’ultimo. I primi impulsi alla devozione del Sacro Cuore di Gesù provengono dalla mistica tedesca del tardo medioevo, in modo particolare da Matilde di Magdeburgo, Matilde di Hackeborn, Gertrude di Helfta.
Nel pieno del XVII secolo San Giovanni Eudes iniziò a diffondere e a riportare in luce un culto ed una devozione presente sin dalla Chiesa delle origini e, anche in quella medioevale. La festa del Sacro Cuore fu celebrata per la prima volta in Francia, probabilmente nel 1685.
Ma colei alla quale dobbiamo la diffusione massima della devozione al Sacro Cuore è Santa Margherita Alacoque. Gesù a lei si rivelò e la stessa religiosa, visse nella semplicità questa sua grande esperienza divina e di fede. Nel 1673 iniziarono le sue visioni. Ce ne furono tante, ma 4 sono state quelle principali.
Santa Margherita Alacoque: Gesù la sceglie
Il 27 dicembre di quello stesso anno, Gesù le apparve e la invitò a sedersi, al tavolo dell’Ultima Cena, proprio nel posto dove sedeva San Giovanni. Il Signore, rivelandole il grande amore che il suo Cuore aveva per ogni uomo e affermando anche che non poteva più trattenerlo ma aveva bisogno che si spandesse per il mondo, disse a Margherita: “Io ti ho scelta per adempiere a questo grande disegno, affinché tutto sia fatto da me”.
Nella seconda visione, l’anno successivo, Margherita vide il Cuore di Gesù in trionfo di luce, ma circondato da una corona di spine, il segno dei nostri peccati che continuano a trafiggerlo. Nella terza visione, invece, Gesù si presenta alla religiosa il Venerdì dopo la festa liturgica del Corpus Domini. Le sue piaghe ed il suo cuore brillano di luce e il suo petto brillava come un fuoco dal quale, lei stessa, potè vedere il suo cuore e scoprire il grande e vero amore che da Lui scaturiva.
Fu proprio qui che Gesù chiese a Santa Margherita una pia pratica: fare la Comunione al primo venerdì di ogni mese. A questa, anche, affiancare l’Ora Santa di Adorazione, nella notte fra il giovedì e il venerdì.
Nella quarta visione, avvenuta nel 1675, Gesù chiese a Margherita che il venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini fosse celebrata una festa per rendere culto al Sacro Cuore stesso. Un momento per permettere a ciascuno di riparare proprio le offese al Sacro Cuore.
La Chiesa riconosce ufficialmente questa devozione
Ci sono voluti, però, ancora degli anni perché la Chiesa riconoscesse, ufficialmente, la devozione al Sacro Cuore. Sarà, nel pieno del XIX secolo, nel 1856 con Papa Pio IX che la Festa del Sacro Cuore divenne unanime per l’intera Chiesa.
Una devozione che cresce di giorno in giorno e che vede tantissimi fedeli accostarsi anche alla pratica dei “9 venerdì del mese” che culminano proprio con il venerdì del Sacro Cuore. Per questo, anche noi oggi innalziamo una preghiera a Gesù, chiedendo perdono per le offese che, anche involontariamente, abbiamo arrecato al suo Sacratissimo Cuore.
La preghiera
“Il tuo Cuore, o Gesù, è asilo di pace,
il soave rifugio nelle prove della vita,
il pegno sicuro della mia salvezza.
A Te mi consacro interamente, senza riserve, per sempre.
Prendi possesso, o Gesù, del mio cuore,
della mia mente, del mio corpo, dell’anima mia, di tutto me stesso.
I miei sensi, le mie facoltà, i miei pensieri ed affetti sono tuoi.
Tutto ti dono e ti offro; tutto appartiene a Te.
Signore, voglio amarti sempre più, voglio vivere e morire di amore.
Fa o Gesù, che ogni mia azione, ogni mia parola,
ogni palpito del mio cuore siano una protesta di amore;
che l’ultimo respiro sia un atto di ardentissimo e purissimo amore per Te”.