San Benedetto di Milano è ricordato per diverse opere, ma in particolare per la longevità del suo incarico alla guida della Chiesa.
San Benedetto di Milano il quarantunesimo vescovo di Milano e visse tra la fine del settimo secolo e l’inizio dell’ottavo.
Alcune delle sue azioni che lo ricordano
A lui è attribuita la costruzione di una chiesa in onore di san Benedetto da Norcia, nella zona milanese di Porta Nuova, a cui fianco si trova un monastero benedettino.
Fu noto anche per avere scritto l’epitaffio in onore del re inglese del Wessex, Caedwalla, che lui stesso catechizzò prima di accompagnarlo a Roma per farlo battezzare da Papa Sergio I nel sabato santo del 689, prima di morire il 20 aprile dello stesso anno.
Uomo di particolare santità e tra i più illustri vescovi dell’epoca
Benedetto già all’epoca era da tutti definito come uomo di particolare santità, e tornò a Roma in una seconda occasione, quando nel 707 volle affermare il suo diritto di consacrare il vescovo di Pavia che stava per essere ordinato a Roma. Diritto che gli venne respinto dal Papa stesso.
Diversi autori lo annoverano tra i più illustri santi e vescovi milanesi di quegli anni. Tra questi, l’autore anonimo di un testo dal titolo Versus de Mediolano civitate, dei primi decenni dell’ottavo secolo.
Un dato che passerà alla storia: quello di un’episcopato tra i più lunghi
Ma di certo verrà ricordato per il suo lunghissimo episcopato, tra i più lunghi della storia. Fu infatti vescovo per ben quarantasette anni. In ogni caso, San Benedetto di Milano è da tempo invocato come protettore di quanti sono impegnati nei processi, tanto come attori ed accusatori quanto invece come convenuti e rei.
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All’origine del cognome che gli venne attribuito, invece, ci fu un errore. Vennero a lui attribuiti alcuni versi sulla medicina scritti da un diacono milanese di nome Crispo. Versi che non erano i suoi, ma che gli vennero attribuiti.
Giovanni Bernardi