San Carlo da Sezze entrò a far parte della famiglia dei francescani svolgendo molti servizi per i confratelli. Papa Giovanni XXIII lo proclamò Santo.
San Carlo da Sezze, al secolo Giancarlo Marchionne, nacque a Sezze, il 19 ottobre 1613. Ricevette la sola istruzione di base, poi per motivi di salute dovette abbandonare la scuola e iniziò a lavorare con i suoi genitori, che erano contadini. All’età di 17 anni iniziò a manifestarsi la sua vocazione di sposare la vita religiosa e il primo passo fu quello di onorare la Vergine Maria emettendo il voto di perpetua castità. Il suo spirito ricco di umiltà lo accompagnò a bussare alla porta dei francescani, che lo accolsero nella loro famiglia.
San Carlo da Sezze tra i francescani
Poco dopo aver emesso voto di castità, San Carlo entrò nell’Ordine dei Francescani. Girò diversi conventi, soprattutto nel Lazio, lavorando come cuoco, portinaio, questuante e sacrestano. Il Santo chiese e ottenne di entrare nella provincia romana dei Frati minori riformati e nel 1637 emise la professione religiosa, assumendo il nome religioso di frate Carlo da Sezze.
Il dono della scienza
Ai consueti lavori che lo impegnarono in qualità di fratello laico, si unì un’inaspettata attività letteraria, dal momento che San Carlo aveva a malapena concluso gli studi elementari. Carlo ebbe il dono della scienza e questo gli permise di scrivere numerosi testi che vanno dall’autobiografia alla teologia mistica. Queste sue enormi capacità non passarono inosservate e il Pontefice Alessandro VII lo scelse come consigliere. Quando il Pontefice lo interrogò su Girolama Spada, giustiziata come eretica a Campo de’ Fiori, Carlo rispose che non si era mai recato a casa della donna, sapendo che in lei non v’era nulla di buono.
Culto
Uno dei miracoli fondamentali per il suo processo di Beatificazione avvenne nell’ottobre del 1648. In quell’occasione, San Carlo, ascoltando la Messa, al momento dell’elevazione, ricevette dall’Ostia divina una ferita di amore sul petto. Carlo da Sezze morì a Roma nel 1670 e divenne Beato nel 1882, durante il Pontificato di Leone XIII. Fu Papa Giovanni XXIII a proclamarlo Santo il 12 aprile del 1959. La Chiesa cattolica festeggia la sua memoria liturgica il 6 gennaio.
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Fabio Amicosante