San Cono (I secolo d. C., Turchia) si chiamava, in realtà, Conone e visse al tempo degli Apostoli. Grazie all’aiuto di San Michele Arcangelo, compì molti prodigi.
Avrebbe voluto votarsi al celibato, ma i genitori lo costrinsero a sposarsi. Lui, però, convinse la moglie Anna a vivere in castità.
Si racconta che fosse continuamente in contatto con l’Arcangelo San Michele che gli consigliava come agire contro i demoni e lo istruiva ad amare Cristo e a convertire altri popoli.
Grazie all’Arcangelo San Michele, riuscì anche a compiere molti prodigi e a convertire e battezzare anche i suoi genitori: “grazie a quella scienza meravigliosa infusagli da Dio, per la quale parlava con profonda conoscenza dei misteri divini”.
Sfidò i pagani del suo tempo, in una disputa per decidere quale Dio dovessero professare.
Loro usavano sacrificare al Dio Apollo, presso la grotta di Kaklimi. Vi si recavano a cavallo, ma Cono li sfidò ad arrivare per primi, anche se lui avesse camminato a piedi.
Il Dio di colui che sarebbe giunto per primo alla grotta sarebbe stato considerato il più potente. Cono arrivò per primo e i pagani gli chiesero una dimostrazione della presenza del suo Dio.
Cono, allora, convocò il demonio che, alla presenza del Santo, fu costretto a dire: “Esiste un solo Dio, il Cristo, che è da te predicato”.
I pagani, pertanto, si convertirono e gridarono: “Uno è il Dio di Conone e il Dio di Conone vinse“.
Questa invocazione è ancora usata in Oriente, nel giorno della commemorazione, il 5 Marzo.
Alla morte della moglie, si consacrò interamente a Dio, che gli aveva dato la possibilità di guarire molte persone, soprattutto sordomute: “adornandolo di doni, virtù ammirabili e grazie, particolarmente dello spirito di profezia e della scrutazione dei cuori, per i quali condusse molti peccatori sulla via della salvezza e molti giusti a maggior perfezione, operando miracoli grandi e senza numero, liberandoli da ogni sorta d’infermità, restituendo la vista ai ciechi, la parola ai muti, l’udito ai sordi”.
Ad un certo punto, Cono, diventato Vescovo, fu richiamato all’ordine dalle autorità pagane. Siccome si rifiutò di abiurare, venne incarcerato e torturato, ma liberato dal suo popolo.
Alla sua morte, i cristiani decisero di trasformare la sua casa in una Chiesa. Durante la costruzione, però, trovarono, nelle fondamenta, 30 giare che contenevano demoni, imprigionati da San Cono. Quelli riuscirono a liberarsi e cominciarono a perseguitare i cristiani, fino a che non intervenne San Cono dal cielo.
Antonella Sanicanti
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