San Dionigi l’Areopagita diventa discepolo dell’Apostolo delle genti dopo una improvvisa conversione e sarà il primo vescovo di Atene.
Il titolo che viene attribuito a San Dionigi, quello di Areopagita, deriva dalla professione che svolgeva. Era un giudice e quindi operava presso il tribunale dell’Areopago, una delle colline di Atene che si trovava tra l’agorà e l’acropoli.
San Dionigi è vissuto nel I secolo e proveniva da una agiata e nobile famiglia pagana. Oltre agli studi di diritto aveva studiato anche astronomia in Egitto, luogo che all’epoca era rinomato per questa disciplina.
Brillante negli studi è proprio grazie alle conoscenze in astronomia che si apre in lui una ricerca di fede. Comprende che c’è un nesso tra la morte di Gesù e l’oscuramento del cielo verificatosi in quel momento, come narrato, e questo lo pone in una condizione di voler indagare.
In uno stato d’animo già sottilmente in ricerca si innesta la fede quando avviene un incontro importante. È la svolta della sua vita che lo trasforma completamente.
Accade che San Paolo va a predicare proprio nel tribunale dell’Areopago. Lì Dionigi lo incontra e ascolta il suo discorso rivolto direttamente ai pagani in cui ovviamente l’Apostolo annuncia la Buona Novella.
Le parole di Paolo di Tarso colpiscono profondamente Dionigi tanto che il suo cuore si converte quasi istantaneamente. Il cambiamento è totale e stravolge tutta la sua vita.
Una volta abbracciato il cristianesimo la sua missione diventa quella di diffondere il Vangelo e operare per la conversione dei pagani.
Inizia quindi a predicare e ad evangelizzare ed ha molto seguito. Grazie a lui avvengono numerose conversioni e insieme a queste anche molti contrasti e avversioni.
San Luca negli Atti degli Apostoli al XVII capitolo lo nomina come uno dei pochissimi che in seguito al discorso incentrato sulla Resurrezione del Signore pronunciato da San Paolo all’Areopago, si converte e lo segue.
Sia Eusebio di Cesarea che Dionigi, vescovo di Corinto citano Dionigi l’Areopagita come il primo vescovo di Atene.
In secoli successivi una leggenda lo confonde con Dionigi vescovo di Parigi del III secolo. Collocato così in una vecchia versione del Martirologio Romano la memoria liturgica era fissata al 9 ottobre.
Poi però si capì che si trattava di due figure ben diverse e nell’edizione del Martirologio Romano promulgata da papa Giovanni Paolo II è stata fatta chiarezza collocando l’Areopagita al 3 ottobre.
Nel Medioevo sono stati diffusi degli scritti attribuiti a Dionigi l’Areopagita. Si tratta del “De Coelesti hierarchia”, il “De mystica theologia”, il “De ecclesiastica hierarchia” ed altri, ma che in realtà sarebbero stati scritti da un monaco siriaco tra il 480 e il 530.
Si affermava che Dionigi avesse visto l’eclissi del sole che ebbe luogo al momento della crocifissione e che avesse assistito alla dormizione di Maria. Questi scritti sono pertanto definiti sotto il nome dello Pseudo-Dionigi. L’Areopagita è il patrono della città di Atene e anche di Crotone in Italia.
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