Su San Francesco possediamo una documentazione vastissima. Gli scritti che lo vedono protagonista sono inclusi in un’importantissima raccolta, le Fonti Francescane, la cui prima edizione risale al 1977.
Erano passati solo due anni dalla morte di Francesco quando, nel 1228, Papa Gregorio IX lo rese Santo. Il Pontefice, in quell’occasione, rilesse globalmente l’esperienza di Francesco, che, nella bolla papale Mira circa nos, vestiva i panni del grande riformatore, inviato per salvare la Chiesa. Attraverso questo passaggio, l’Ordine veniva investito di un impegno importante: l’inizio, o meglio la prosecuzione, dell’opera di apostolato. In questo contesto risulta fondamentale l’incarico che lo stesso Pontefice affidò a Tommaso da Celano, ovvero la stesura della Vita di Francesco.
È in questo contesto che si colloca la Vita Prima di Tommaso da Celano, primo biografo ufficiale di Francesco. L’opera proponeva e rileggeva l’esperienza di Francesco alla luce dei grandi modelli del passato. Più volte è richiamato il modello agostiniano per spiegare il ritratto dei suoi anni giovanili. Tommaso, ispirandosi all’esperienza agostiniana letta nelle Confessioni (398 d.C), enfatizzava il percorso di gioventù di Francesco e, a tal proposito, esaltava ancor di più la sua conversione. A questa prima stesura, si aggiunsero, successivamente, la Vita seconda (1246/47) e il Trattato dei Miracoli (1247-1257).
Negli anni Trenta del XIII secolo fiorirono diverse opere sulla vita di San Francesco, più o meno ispirate all’opera di Tommaso da Celano. Nel 1232-34 Enrico d’Avranches compose una vita di San Francesco, che precede di poco quella redatta da Giuliano da Spira. Sempre negli anni Trenta del XIII secolo, un notaio della sede apostolica dal nome Giovanni compose la sua biografia.
Di notevole importanza risulta la Legenda Maior, l’opera di San Bonaventura da Bagnoregio. Egli fu per 17 anni, dal 1257, ministro generale dell’Ordine Francescano. Sotto la sua guida furono anche pubblicate le Costituzioni narbonesi, su cui si basarono tutte le successive costituzioni dell’Ordine. Nel 1260 il capitolo generale, riunito a Narbona aveva conferito a San Bonaventura il mandato di scrivere una nuova biografia di Francesco. L’opera fu approvata dal capitolo generale di Pisa, nel 1263.
San Bonaventura da Bagnoregio sostiene di essersi recato personalmente nei luoghi dove San Francesco nacque e visse. Compì numerose indagini, interrogando, tra l’altro «i suoi compagni superstiti», come da lui stesso enunciato nel Prologo dell’opera. San Bonaventura rilesse in chiave miracolistica i momenti fondamentali della vita del Poverello d’Assisi, ne è un’esempio l’episodio del bacio al lebbroso.
«Un giorno, mentre andava a cavallo per la pianura che si stende ai piedi di Assisi, [Francesco] si imbatté in un lebbroso. […] scese da cavallo e corse ad abbracciare il lebbroso e questi, mentre stendeva a lui la mano come per ricevere l’elemosina, ne ebbe il denaro insieme con un bacio. Subito risalì a cavallo; ma, per quanto si volgesse a guardare da ogni parte e sebbene la campagna si stendesse libera tutt’intorno, non vide più in alcun modo quel lebbroso. […] incominciò a cantare devotamente le lodi del Signore». (Legenda Maior 1,5).
I Fioretti di San Francesco raccolgono una meravigliosa raccolta di miracoli ed esempi concernenti la vita del Poverello d’Assisi. Scritti in latino, furono volgarizzati nell’ultimo quarto del Trecento da un ignoto toscano. La fonte latina porta il seguente nome: Actus beati Francisci et sociorum eius (Atti del beato Francesco e dei suoi compagni). Quest’opera propone gesti e parole del Santo, da considerarsi storici, o comunque di buona tradizione orale.
Dalle Fonti Francescane (ed. 2011) riproponiamo sinteticamente le documentazioni riguardanti le vicende biografiche del Santo di Assisi, in modo tale da avere una visione d’insieme sull’argomento. Annoveriamo le seguenti: Lettera di Frate Elia, Vita Prima di Tommaso da Celano; Lettera di Greccio; Vita Seconda e Trattato dei miracoli (T. da Celano); Legenda Maior e Legenda Minor (Bonaventura); Legenda dei tre compagni; Primordi o fondazione dell’Ordine (Anonimo perugino), Compilazione di Assisi; Specchio di Perfezione; I Fioretti di San Francesco; Delle Sacre Sante istimate e delle loro considerazioni.
Approfondimento: San Bonaventura da Bagnoregio: clicca qui
Francesco poverello, rivestito di grazia, ascende lieto in gloria nel regno dei beati.
Esce umile e nudo dalla scena del mondo, ed entra ricco in cielo festeggiato dagli angeli.
Nel suo fragile corpo reca impressi i sigilli dell’Agnello immolato sul legno della croce.
Dolce padre dei poveri, amico della pace, tu splendi come un sole nella Chiesa di Dio!
A te sia lode, o Cristo, Parola del Dio vivo, che sveli nei tuoi santi la gioia dell’Amore. Amen.
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