Dov’è il corpo di San Francesco d’Assisi? I suoi resti mortali sono custoditi nella città in cui visse e vengono esposti al pubblico molto raramente.
In 8 secoli, i resti mortali di San Francesco sono stati mostrati ai fedeli (a pochissimi, in realtà) soltanto 4 volte.
Dunque, il video che riproponiamo è certamente una rarità.
Solitamente una lastra ricopre il sarcofago in bronzo, che custodisce le reliquie, ossia le ossa del Santo.
Ed ecco come Padre Enzo Fortunato, Direttore della Rivista San Francesco di Assisi, raccontò dell’ultima volta in cui la tomba di San Framcesco venne aperta: “Il custode ha convocato tutte le famiglie francescane presenti ad Assisi, si è vissuto un momento di preghiera e ci si è recati in pellegrinaggio nella cripta di san Francesco. È stato come rivedere la scelta della nostra vita, come rivedere il papà che ci attendeva per incoraggiarci nel cammino, per andare avanti. È stato un silenzio molto forte che ha accompagnato questi momenti”. “Il custode lo ha comunicato con una riunione solenne, ci ha detto che era arrivato il tempo per verificare le condizioni del corpo di San Francesco, doveva avvenire tutto in gran segreto, per non creare clamore”.
Quindi, la lastra è stata rimossa, più che altro per verificare le condizioni delle reliquie e non perché qualunque fedele potessero compiere un lungo pellegrinaggio e vederle da vicino.
I pochi privilegiati che, invece, hanno potuto vedere di persona i resti di San Francesco, comprendevano Padre Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento di Assisi, e il professore Nicolò Valentino Miani, il medico che nel 1978, nel 1994 e ultimamente, il 25 Marzo del 2015, ha appurato che le reliquie del Santo fossero rimaste inalterate.
Un momento solenne, dunque, che ha visto il coinvolgimento anche di molti religiosi e di tutte le famiglie francescane che vivono in zona e che seguono da sempre le vicende del Santo, di colui che lasciò ogni sua ricchezza per donarla ai potevi e per seguire il Cristo e la sua croce. Erano presenti anche 150 Frati che hanno intonato il canto “Laudato si'”.
Antonella Sanicanti
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