Oggi tutto il mondo cattolico si appresta a festeggiare una delle figure più importanti dell’età moderna: ma perché San Francesco di Sales è patrono, nello specifico, degli scrittori e dei giornalisti?
Una domanda che molti si fanno e che spesso passa in secondo piano, se si considera, nella sua completezza, la vita e l’opera del Santo. Eppure, le motivazioni che hanno spinto Papa Pio IX, nel 1923, a proclamare San Francesco di Sales patrono del settore giornalistico e della scrittura cristiana più in generale, racchiudono, in parte, l’intero operato del Santo. San Francesco di Sales, le cui notizie più rilevanti della sua vita si possono trovare nel link in fondo all’articolo, visse a cavallo tra Cinque e Seicento. Stiamo parlando di un periodo storico in cui la predicazione era particolarmente in voga, dal momento che le sette eretiche (già ormai da tempo) divulgavano il loro credo in tutta Europa. Ecco, il Santo fu per l’appunto uno dei più grandi predicatori ed evangelizzatori d’Europa e qui si inserisce la motivazione che cerchiamo.
Arriviamo dunque al 18 dicembre del 1593. Le doti intellettuali e spirituali del Santo non erano di certo passate inosservate e la decisione della Curia fu quella di inviare il Santo a Chablais, regione tra la Francia e la Svizzera, dominata dal Calvinismo. Erano quelli i tempi in cui si stavano formando e stavano prendendo sempre più piede le confessioni cosiddette protestanti. San Francesco di Sales, inviato in quella regione, si occupò principalmente di convertire e predicare il Vangela. Ma la sua grande “forza” fu quella di non optare per la polemica, ma per la “via del dialogo”.
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Era anche vero che, ai tempi, farsi ascoltare da tutti era quanto meno difficile, basti pensare ai mezzi di comunicazione presenti in quegli anni. Ebbene, al fine di incontrare anche coloro che non potevano raggiungerlo, Francesco escogitò il sistema della “pubblicazione”, facendo affliggere nei luoghi pubblici alcuni manifesti, composti in agile stile. Questa si rivelò un’intuizione importantissima. I frutti di tale metodo portarono alla vera e propria caduta della roccaforte calvinista. Fu questa la motivazione che spinse, nel corso del 1923, Papa Pio IX a eleggere San Francesco di Sales patrono degli scrittori cattolici e dei giornalisti.
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Fabio Amicosante
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