San Francesco Saverio (1506-1552, Spagna) era nato col nome di Francesco De Jassu e la sua vita sarebbe andata, certamente, in maniera diversa, se in gioventù non si fosse trovato a dividere il pensionato universitario con il Beato Pietro Favre e con Sant’Ignazio di Loyola!
All’epoca, Francesco Saverio era un giovane attratto dalla vita mondana e dalle eresie che si propagavano nel suo tempo, ma la frase del Vangelo di Marco che Sant’Ignazio di Loyola gli ripeteva senza sosta, entrò poco a poco nel suo animo.
“Che giova all’uomo guadagnare anche tutto il mondo, se poi perde l’anima?”. Era questa la citazione di Sant’Ignazio di Loyola, che sarebbe stato, da li a poco, in fondatore dei Gesuiti e che avrebbe reso Francesco Saverio uno dei primi 7 della sua Congregazione.
Francesco Saverio, Patrono delle Missioni
Francesco Saverio faceva un sogno ricorrente, in cui portava un indiano molto pesante sulle spalle. E quel sognò fu premonitore, quando decise di partire per le terre più lontane e annunciare a tutti il messaggio di Cristo.
Gli ci vollero ben 13 mesi per arrivare in India e, qui, tanto per cominciare, stette in un ospedale, dormendo sempre accanto al malato più grave. Non smetteva mai di parlare di Cristo e nemmeno di muoversi, tanto che arrivò in Cina e in Giappone.
E, proprio in Giappone per contrastarlo, fu approvata la pena di morte per chiunque battezzasse in nome di Dio.
Nonostante questo, Francesco Saverio fu il più intrepido ed efficace missionario di ogni tempo, percorrendo migliaia di chilometri e riuscendo a battezzare più di 30.000 persone. Oggi, è Patrono delle Missioni, insieme a Santa Teresa di Lisieux.
San Francesco Saverio: uno dei suoi miracoli più noti
Suor Maria Giuseppina di Gesù Crocifisso (oggi Beata), che si accingeva ad essere una Carmelitana scalza, era affetta da attacchi d’angina e da tubercolosi alla spina dorsale con lesioni alle vertebre, paresi completa e meningismo spinale.
La sua condizione di salute era molto grave; continuava a dimagrire ed era indebolita al punto da non riuscire nemmeno a far scorrere i grani del Rosario tra le sue mani.
Una notte, sognò San Francesco Saverio (ma non lo riconobbe subito), che diceva queste parole: “San Francesco ti ha liberata dal male alla spina dorsale!”. Da quella notte, Suor Maria Giuseppina cominciò a rivolgersi a lui, nelle sue preghiere.
Proprio in quel periodo, venne portata a Napoli una reliquia di San Francesco Saverio, che venne condotta anche nella cella della Suora in fin di vita.
Ed ecco che, poco dopo, lei cominciò nuovamente a muoversi come prima, a recuperare le forze e non solo. Divenne una donna instancabile, che non smise mai di evangelizzare e convertire, riuscendo lei stessa a compiere una molteplicità di prodigi.
Preghiera a San Francesco Saverio
O grande apostolo delle Indie, San Francesco Saverio, al cui zelo mirabile per la salute delle anime sembravano angusti i confini della terra, voi, che acceso di ardente carità verso Dio, eravate costretto a pregare il Signore di moderarne gli ardori, che doveste tanti frutti di apostolato al totale vostro distacco da ogni cosa terrena, ed all’illuminato abbandono di voi stesso nelle mani della Provvidenza, deh! impetrate a me pure quelle virtù, che in voi risplendettero così eminenti e fate anche di me in quel modo che il Signore vorrà, un apostolo. Pater, Ave, Gloria.
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Antonella Sanicanti
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