Si attende, oggi, 16 dicembre, il terzo miracolo dell’anno di San Gennaro: un miracolo definito “laico” dalla storia e dalla Chiesa.
Il miracolo ricorda la data del 16 dicembre 1631, quando il Santo protesse la città dalla peste e dalla lava del Vesuvio.
E’ il terzo miracolo dell’anno (dopo quelli del 19 settembre e del primo sabato di maggio). Anche oggi, Napoli attende e prega per la liquefazione del sangue di San Gennaro, all’interno della Cattedrale della città.
Una celebrazione con un numero contingentato e ristrettissimo di fedeli, molto simile a quella dello scorso 19 settembre, a causa della pandemia. Sarà infatti il “primo miracolo in diretta streaming” sulla pagina Facebook “Cappella di San Gennaro”, per permettere a tutti i devoti del Santo nel mondo di seguire la liturgia.
Si tratta di una ricorrenza poco conosciuta, da molti definito “il miracolo laico”. Il 16 dicembre 1631, giorno di una tremenda eruzione del Vesuvio, i fedeli portarono in processione il sangue e il busto del Santo protettore al Ponte dei Granili (il ponte della Maddalena, ai confini fra il quartiere di San Giovanni a Teduccio e la città di Napoli). Il Santo non restò inerme: con la sua mano fermò il magma che minacciava di distruggere la città.
La liturgia, a partire dalle ore 9, è presieduta dall’abate della Cappella, Monsignor Vincenzo De Gregorio. Lui ha preso le ampolle del Sangue dalla cassaforte della Cappella e le ha portate sull’altare maggiore del Duomo per la celebrazione della Messa.
Un miracolo che si attende con ansia anche se, a quasi tre ore dall’inizio delle celebrazioni, il sangue “resta ancora solido”, come ha annunciato Monsignor De Gregorio. Un annuncio che lascia tutti i fedeli con il fiato sospeso. Che San Gennaro non voglia più proteggere la sua città?
Non è l’unico caso in cui il sangue non si è sciolto. E’ accaduto nel 1939 e 1940, gli anni che portarono alla seconda guerra mondiale. Poi anche nel settembre del 1973, periodo della diffusione del colera a Napoli e nel settembre del 1980, anno del terremoto in Irpinia.
La città, le “parenti di San Gennaro”, si pongono in preghiera in attesa dello scioglimento del sangue, segno di protezione e protezione sulla città e su tutti i suoi cittadini.
La preghiera continuerà fino alle ore 12, quando la teca verrà portata di nuovo nella Cappella del Tesoro. Si riprenderà alle ore 16.30 fino alla Celebrazione Eucaristica, conclusiva della giornata, con il Cardinale Sepe.
Fino a quel momento, la città è in attesa. Quando il Santo non fa sciogliere il suo sangue, Napoli si interroga: cosa succederà? Qualche evento infausto si prospetta per la città? La preoccupazione sale, molti si pongono la domanda se questo sia un segno che l’epidemia da Covid continuerà ad avanzare.
Sta di fatto che si continua a pregare, in attesa di questo miracolo da parte del Santo.
ROSALIA GIGLIANO
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